NICOLA PALMA
Cronaca

Incendio officina via Fra Galgario, i rilievi: focus sulla marmitta della Volkswagen

Gli accertamenti del Nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco sul luogo del rogo costato la vita alla famiglia Tollardo

Incendio officina via Fra Galgario, i rilievi: focus sulla marmitta della Volkswagen

Milano – Il titolare dell'officina di via Fra Galgario ha provato a usare l'estintore per spegnere le fiamme, ma non c'è riuscito.

Il particolare, già emerso nelle prime ore dell'incendio che ha distrutto la famiglia Tollardo, sarebbe stato confermato dai primi accertamenti del Nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco, che nella mattinata di oggi – lunedì 17 giugno – hanno avviato i primi rilievi approfonditi sul luogo del rogo, su delega del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che sta indagando sulle cause dell'incendio che ha ucciso Silvano Tollardo, la moglie Carolina De Luca e il figlio Antonio.

Le indagini

I vigili del fuoco hanno fotografato con dovizia di particolari tutta l'officina per cercare di capire cosa abbia innescato il rogo. Pochissimi dubbi sul fatto che tutto sia partito da una Volkswagen Polo in riparazione su una struttura ponte, collocata nella parte destra dell'officina con due vetrine al piano terra del civico 8. Gli accertamenti si stanno concentrando sul tipo di lavorazione che stava effettuando il titolare Fabrizio Ghiani (che non è ancora stato sentito), l'unica persona che, stando a quanto risulta, era presente nel momento in cui è divampato l'incendio: sembra che il meccanico si stesse occupando della marmitta della Polo, ma bisogna appurare se a generare le prime fiammelle sia stata una fuoriuscita anomala di carburante, un prodotto che l'uomo stava utilizzando per detergere il tubo di scappamento dopo la lavorazione o un'altra causa.

La Volkswagen Polo in riparazione da cui è scaturito l'incendio
La Volkswagen Polo in riparazione da cui è scaturito l'incendio

I controlli di sicurezza

Gli investigatori di via Messina dovranno accertare poi il rispetto delle normative di sicurezza. Un'attività delle dimensioni di quella andata a fuoco non necessita di una specifica autorizzazione dei vigili del fuoco, ma è evidente che il gestore ha comunque delle regole stringenti a cui attenersi. Una di queste riguarda il posizionamento degli pneumatici, che devono essere collocati lontano da fonti di calore o potenzialmente a rischio innesco come caricabatterie e altri oggetti elettronici. Dai primi rilievi, nell'officina, che era anche un deposito gomme, c'erano una quindicina di copertoni, collocati nella parte sinistra, quindi a distanza rispetto all'area di lavorazione. Detto questo, in un locale così piccolo, un principio di incendio non domato in tempi rapidissimi ha impiegato poco a coinvolgere il resto della struttura.