Milano, 15 giugno 2024 – Emergono i primi particolari dei rilievi dei vigili del fuoco (che hanno consegnato la loro relazione) al lavoro in via Fra Galgario 8 il giorno dopo l’incendio di venerdì pomeriggio costato la vita alla famiglia che abitava al terzo piano della palazzina: Silvano, Carolina e Antonio Tollardo, morti per le esalazioni tossiche.
L’innesco
Secondo quanto rilevato dai pompieri, nell'officina da cui è partito il devastante incendio era in corso la riparazione di una Volkswagen Polo che si trovava in posizione rialzata, sopra una struttura-ponte. Verosimilmente l'auto avrebbe iniziato a perdere benzina in maniera anomala, da lì i vapori tossici e le fiamme che hanno investito il deposito di pneumatici sempre all'interno dell'officina. "E' evidente che l'incendio si è propagato molto velocemente - ha spiegato Daniele Panza, dirigente vicario dei vigili del fuoco - con effetti importanti. Bisogna capire quale è stata la dinamica".
I decessi
Gli operatori presenti hanno cercato di domare le fiamme, senza riuscirci. Quando il rogo ha coinvolto gli pneumatici è diventato incontrollabile: in pochi secondi il fumo ha invaso il condominio raggiungendo gli appartamenti sovrastanti. Le tre vittime non erano totalmente carbonizzate: l'ipotesi è che siano state colte di sorpresa e non abbiano avuto il tempo di fuggire, investite dalle esalazioni tossiche che non hanno dato loro scampo. Lunedì saranno eseguite le autopsie.
Il gesto
Qualcuno sabato mattina ha lasciato davanti ai campanelli un mazzo di fiori per Silvano Tollardo, la moglie Carolina De Luca e il figlio Antonio, morti nell’appartamento al secondo piano raggiunto dalle fiamme e dalle esalazioni come l’abitazione del terzo – gli unici due immobili abitati della palazzina con affaccio sulla strada – dove vive una donna di 63 anni che è riuscita a mettersi in salvo: è stata portata in ospedale in stato di choc.
"Sarà dimessa oggi e l'amministratore le sta cercando un albergo, perché il suo appartamento è inagibile. Se ci dovessero essere problemi interverremo noi" ha spiegato l'assessore alla Sicurezza e Protezione civile Marco Granelli.
Il fascicolo
Nelle prossime ore la Procura di Milano iscriverà sul registro degli indagati Fabrizio Ghiani, titolare 39enne dall’autofficina Ghidel Sas, per i reati di omicidio colposo, disastro colposo e incendio colposo. Inoltre, saranno disposti gli accertamenti tecnici e amministrativi per verificare che l’officina, fondata nel lontano 1984, rispettasse tutte le normative di sicurezza, fosse in regola con le autorizzazioni, in particolar modo quella relativa allo stoccaggio degli pneumatici in un ambiente così ristretto, e dotata di estintori. Inoltre, gli inquirenti vaglieranno l’ipotesi che ci sia stata imperizia nel manovrare l’auto in riparazione da cui è caduta la benzina. Nel frattempo, i locali dell’autorimessa sono stati posti sotto sequestro.
Il rientro a casa
Gli altri abitanti, che vivono nella costruzione dietro il cortile, quindi non sulla strada, sono potuti tornare già nella notte nei loro appartamenti, una volta che i vigili del fuoco hanno accertato che l'androne del palazzo è sicuro e sono stati ricollegati i contatori dell'elettricità. Non è stato possibile attaccare solo quelli delle parti comuni, e perciò la protezione civile ha portato una torre faro nel cortile e l'illuminazione lungo le scale. Oggi Unareti dovrebbe riallacciare anche il gas.