REDAZIONE MILANO

Incendio alla Casa per coniugi, indagata la direttrice della Rsa di Milano dopo i 6 morti del rogo

Claudia Zerletti, che amministra la struttura in via dei Cinquecento, ha ricevuto il primo avviso di garanzia. La cooperativa che gestiva la rsa: “Oggettiva criticità strutturale”

Incendio alla Casa per coniugi, indagata la direttrice della Rsa di Milano dopo i 6 morti del rogo

Sarà ufficialmente indagata Claudia Zerletti, la direttrice della residenza sanitaria assistenziale Casa dei Coniugi, a Milano, in cui il 6 luglio è scoppiato un incendio che ha causato la morte di sei anziani e l’intossicazione di altri 81 ospiti. I reati ipotizzati sono omicidio, lesioni colpose plurime e incendio

La direttrice ha ricevuto un’informazione di garanzia sotto forma di verbale di identificazione, cioè un atto necessario agli inquirenti per procedere alle autopsie e agli accertamenti necessari per capire le cause del rogo. Nei prossimi giorni, verranno indagate altre 4-5 persone legate alla struttura sita in via dei Cinquecento. Gli inquirenti lo hanno deciso al termine di una riunione operativa in Procura in cui si è deciso di procedere con “estrema cautela” e di “ridurre all'indispensabile il numero degli indagati”.

I responsabili della Casa dei Coniugi gestiscono la residenza per conto del Comune attraverso la cooperativa Proges, che amministra anche l’rsa “Virgilio Ferrari” di via dei Panigarola.

Riguardo la possibile causa del rogo, invece, è probabile che ci vorrà ancora qualche settimana prima che la magistratura riceva la relazione dei vigili del fuoco. In procura, l'inchiesta è affidata al pubblico ministero Maura Ripamonti e all'aggiunto Tiziana Siciliano.

Le versione della cooperativa che gestisce la Rsa

“Ribadendo la propria fattiva collaborazione con le autorità competenti e con lo scopo primario di restituire a familiari, ospiti e collaboratori delle strutture un quadro informativo accurato, Proges Cooperativa Sociale intende chiarire alcuni punti emersi nelle ultime ore”. È questo il messaggio pubblicato in un comunicato dalla cooperativa nella serata del 10 luglio.

“Diversamente da quanto inizialmente riportato da alcuni organi di informazione – si legge – durante la notte del 7 luglio un medico incaricato si trovava, come previsto dalla normativa vigente, in regime di reperibilità. Come dichiarato negli scorsi giorni, inoltre, anche il personale presente all’interno della struttura, composto da un totale di 8 persone, risultava in linea con quanto previsto dalla normativa regionale relativa ai minutaggi e alle norme di sicurezza. Le valutazioni di natura politica relative alla necessità di modificare e migliorare tali norme risultano del tutto legittime ma non possono dare adito a illazioni circa la loro corretta applicazione da parte della Società”.

“In linea con quanto già affermato, la Società conferma inoltre la presenza e il corretto funzionamento di estintori all’interno della struttura “Casa dei Coniugi” durante la notte del 7 luglio, diversamente da quanto riportato”.

“Sin da quando le rilevazioni tecniche hanno constatato il malfunzionamento dell’impianto di rilevazione dei fumi, e in attesa del suo ripristino, la Società si è attivata mettendo in essere misure interne straordinarie quali corsi antincendio supplementari per i propri operatori e istruzioni operative specifiche per fare fronte ad una situazione di oggettiva criticità strutturale. La necessità di fare fronte a turnazioni estive e il prolungarsi della situazione descritta hanno infine spinto la Società a dover ricorrere autonomamente a ulteriori due risorse esterne specializzate, che si alternavano a partire dalla data del 3 luglio”.