MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Incendio a scuola, l'insegnante che ha salvato i bambini: "Ho simulato un gioco"

Il sangue freddo del docente di ginnastica che ha portato via dal pericolo una decina di bambini. "Non volevo spaventarli"

I bambini al sicuro, nel riquadro il maestro Alessandro Barbieri

Milano, 9 febbraio 2017 - «Sono intervenuto in un’aula dove erano rimasti circa dieci bambini, oltre una muraglia di fumo. Ho detto loro: prendiamoci per mano, uno due e tre... e siamo corsi via insieme». È riuscito a portarli in salvo senza allarmarli, come se fosse tutto un gioco. Ha mantenuto la calma e l’ha trasmessa ai piccoli. A Milano, Alessandro Barbieri, 32 anni, insegnante di educazione fisica e allenatore di calcio alla Polisportiva Circolo giovanile di Bresso, ieri è stato definito ‘l’eroe’. Dove si trovava quando è divampato l’incendio a scuola? «In palestra. In quel momento c’eravamo solo io e un insegnante di sostegno. Ho visto il fumo e sono intervenuto». In che modo? «Usando un estintore. Uscendo, mi sono accorto che c’era una classe in difficoltà al secondo piano. Una maestra aveva fatto uscire un primo gruppo ma non riusciva a far uscire il resto dei bambini, circa una decina, perché c’era un muro di fumo. Si era allarmata perché non sapeva come tornare indietro a prenderli, erano bloccati. Ho capito che erano in difficoltà e sono intervenuto subito. Sono entrato nell’aula e ho detto ai bambini: prendiamoci tutti per mano e poi ho contato uno, due, tre.... Volevo che per loro fosse come un gioco, per evitare il panico, per farli restare tranquilli. Erano preoccupati perché non si vedeva nulla. Solo fumo. E loro erano bloccati. Quando ci siamo presi per mano ho detto 'Bimbi, via di corsa'. Loro per fortuna l’hanno preso effettivamente come un gioco». È un insegnante della scuola? «No, faccio lezione in via Rasori per conto del Coni, nell’ambito del progetto ‘A scuola di sport - Lombardia in gioco’, educazione motoria nella scuola primaria. In più sono un allenatore della Polisportiva Circolo giovanile di Bresso». La sua pagina Facebook è stata invasa da messaggi di plauso. È contento? «Ho ricevuto anche molte telefonate e non solo. Ringrazio tutti per chiamate e messaggi vari ma ho solo fatto il mio dovere, vedere dei bambini in difficoltà mi ha dato la forza per andare a prenderli. Stiamo tutti bene e non c’è stato nessun ferito fortunatamente. Questo è l’importante». Lavorare coi bambini per Barbieri è una missione. Il mese scorso, sul social network, postava questo messaggio: «Non esiste la stanchezza se dall’altra parte hai dei bambini fantastici che danno il 100 per cento a ogni lezione ed escono dalla palestra non vedendo l’ora che ci sia la lezione successiva. Sono orgoglioso di quello che faccio e di tutti i bambini e colleghi con cui lavoro quotidianamente».