Il rogo di via Cantoni a Milano, l’ispettore: “Un incendio da flashover, generalizzato e con danni importanti alle strutture e gas tossici”

Le parole di Claudio De Maio del Nucleo investigativo antincendi lombardo dei vigili del fuoco: Fiamme e fumi estesi all’intero complesso”. La pista privilegiata è quella dolosa

L'intervento di forze dell'ordine e vigili del fuoco questa mattina in via Cantoni, in zona Certosa. Nella prima immagine in basso a sinistra, l'ispezione del procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola

L'intervento di forze dell'ordine e vigili del fuoco questa mattina in via Cantoni, in zona Certosa. Nella prima immagine in basso a sinistra, l'ispezione del procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola

Milano, 13 settembre 2024 – Lo showroom di mobili di via Ermenegildo Cantoni, in zona Certosa periferia  nordovest di Milano, andato a fuoco ieri sera  con tre ragazzi e un cane all'interno, tutti morti, è stato distrutto da ''un incendio generalizzato, che ha raggiunto il cosiddetto flashover, con delle fiamme importanti e un grosso cimento termico, che ha insistito anche sulla struttura. Questo ha portato a un danneggiamento importante di reti e dei locali, con l'emissione di fumo, fuliggine e gas tossici''.

A raccontarlo è Claudio De Maio, ispettore ingegnere del nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco della Lombardia, che insieme al comando dei vigili del fuoco di Milano e alla polizia giudiziaria ''ha fatto un sopralluogo preliminare, mirato ad andare ad approfondire la dinamica dell'incendio, la ricostruzione della semiotica dei luoghi e a vedere quali sono le strade percorribili per andare poi in un successivo sopralluogo ad approfondirle e vedere presumibilmente le cause dell'incendio stesso''. Al momento non si può escludere l'ipotesi di un incendio doloso: ''Percorriamo qualsiasi strada, attendiamo anche dall'autorità giudiziaria e dai carabinieri ulteriori informazioni che arrivano da tutti i partecipanti alle indagini per poter percorrere anche la strada del dolo o della colpa o di altre tipologie di forme che hanno portato all'innesco'', spiega l'ispettore De Maio.