Milano, 31 agosto - Emergono nuovi particolari in merito all'incendio divampato in via Antonini domenica pomeriggio e che in mezz'ora ha divorato la copertura in alucobond della Torre dei Moro, lasciando 70 famiglie senza casa. Secondo i video girati da alcuni residenti, sembra che le fiamme siano partite dal 15esimo piano.
Il custode
Ma la testimonianza del custode dello stabile, secondo cui la corrente elettrica in quell'appartamento era staccata, sembra contraddire questa ipotesi. Sentito nell'ambito dell'inchiesta per disastro colposo coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano, l'uomo ha raccontato che l'elettricità nell'abitazione del 15esimo piano "era stata staccata" verosimilmente dallo stesso proprietario prima di partire per le vacanze. Il custode del grattacielo ne è certo, dal momento che 5 giorni prima del rogo era andato ad innaffiare le piante nell'abitazione. Un elemento, quello della luce staccata, che porta a dover effettuare ulteriori verifiche per capire se davvero il fuoco sia scaturito da quell'appartamento e per quali cause. Finora l'ipotesi più accreditata era quella del corto circuito. Determinante sarà l’esito delle perizie. Sono già dieci i faldoni con i documenti sulla costruzione portati in tribunale.
Gli inqullini
Inoltre, dalle testimonianze raccolte finora nell'inchiesta della Procura di Milano è emerso che i condomini del grattacielo non hanno sentito suonare alcun allarme antincendio quando si sono accorti dall'odore e dal fumo che le fiamme stavano divampando nel palazzo. Dunque, al momento, secondo gli inquirenti, è evidente che l'allarme sonoro non avrebbe funzionato.
La pratica edilizia
La Procura, inoltre, ha delegato la squadra di polizia giudiziaria del dipartimento 'ambiente, salute, sicurezza, lavoro' ad acquisire negli uffici tecnici del Comune di Milano tutti i documenti relativi alla concessione edilizia che ha permesso di realizzare il grattacielo, la cui costruzione è terminata nel 2011. Carte che, a quanto si è saputo, saranno utili agli inquirenti per avere i nominativi delle società coinvolte nella realizzazione dell'edificio, dei responsabili dei lavori e dei progettisti. Nominativi utili per svolgere tutti gli accertamenti, anche con l'iscrizione nel registro degli indagati, sulle eventuali responsabilità.
Le analisi sui pannelli
Nel frattempo i vigili fuoco stanno analizzando lo "stato dei luoghi" nel grattacielo, angolo per angolo, per avere dati ed elementi utili sul rispetto delle normative di sicurezza antincendio. Da individuare nelle indagini anche il fornitore dei pannelli del cappotto termico della torre, quelli che hanno preso fuoco trasformando l'edificio in una torcia. I vigili del fuoco effettueranno le analisi sul materiale utilizzato per realizzarli e si dovrà verificare un'eventuale discrepanza tra quello dichiarato nei documenti di costruzione e quello realmente utilizzato.