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Milano - "Stiamo aspettando le case nuove. Ma intanto siamo rimasti pure senza luce". L’incendio che ieri notte ha distrutto il locale contatori e alcune cantine del palazzo di via Bolla 42, al Gallaratese, ha aggiunto un disagio in una situazione già disastros anel palazzo Aler che fa parte di una stecca con 156 alloggi di cui 100 occupati abusivamente. Vuol dire due su tre.
"Io vivo qui dal 1983. Ora non ho più neanche il contatore in cantina: è bruciato tutto. La corrente manca ancora in tutto il palazzo", spiega Adelino Nardo, sessantacinquenne. La signora Cosimina Ciliberti, ottantunenne, fa sapere di non aver potuto neanche cucinare. "E domenica sera non sono neppure scesa in strada mentre c’erano le fiamme in cantina, perché non posso camminare. L’incendio è scoppiato domenica alle 23: secondo quanto emerso, c’è stato un cortocircuito nel locale contatori, probabilmente dovuto al groviglio di allacciamenti fai-da-te alla rete elettrica. Il rogo ha reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia di Stato. Non è la prima volta che accade, tra i civici 38 e 42, dove le famiglie regolari sono pochissime. Da prima che scoppiasse la pandemia sono in corso i trasferimenti in alloggi alternativi in vista della riqualificazione di tutto il caseggiato. "Ma intanto gli alloggi rimasti vuoti vengono presi d’assalto. Per evitare le intrusioni non è sufficiente che il personale Aler rompa sanitari e pareti: le occupazioni vanno avanti. Alcuni abusivi praticano buchi nei muri e uniscono appartamenti", racconta Yoenny Lorenzo, mamma di 4 figli. "Vivere qui è un incubo". I cittadini spiegano che "ormai non esiste più la legalità. Famiglie rom spadroneggiano". E "abbiamo paura: la sera, chiudiamo a chiave la porta di accesso al pianerottolo", aggiunge Rosa Piccolo.
Qual è il piano per via Bolla? "La nostra visione - dichiara Alessandro Mattinzoli, assessore regionale alla Casa e Housing sociale - è quella di abbattere e ricostruire questa stecca con 156 alloggi e di riqualificare la porzione attigua, con 88 appartamenti. Aler ha già un’ipotesi di demolizione e ricostruzione ma prima di sgomberare gli alloggi occupati serve un intervento dei Servizi sociali del Comune, come si era detto in Prefettura, per tutelare i soggetti fragili. Il problema di ordine pubblico dovrebbe essere affrontato, subito, da Comune, Regione e Forze dell’ordine. La consigliera Rozza ci chiede di spostare gli inquilini perbene, io voglio prima, o in contemporanea, ripristinare la legalità e poi avviare una riqualificazione del quartiere con un mix sociale".
Carmela Rozza (Pd) attacca: "Questa giaculatoria la sento da anni. La Regione con Aler non ha mai fatto un censimento degli abusivi, non si è mai data da fare, nonostante nel 2018 sia stata approvata una mozione che prevedeva abbattimento e ricostruzione. Non c’è più tempo: ci vuole un piano operativo definitivo. Ogni anno sentiamo una soluzione diversa dalla Regione, da progetti di vendita ad abbattimenti. Basta chiacchiere: è ora di fare".