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Inchiesta Atm: Bellini, altro interrogatorio fiume

Continuano gli interrogatori sul fronte dell’inchiesta Atm. Ance ieri, nell’ufficio del pm Giovanni Polizzi è stato sentito di nuovo e a lungo Paolo Bellini, il funzionario sospeso dell’Azienda trasporti milanesi finito in carcere il 23 giugno perché accusato di essere il perno di un sistema di mazzette e appalti truccati per i lavori di manutenzione ed innovazione delle linee della metropolitana. Bellini, già nell’interrogatorio davanti al gip Lorenza Pasquinelli, aveva reso ammissioni sul sistema di gare pilotate, tra cui una da oltre 100 milioni di euro, e mazzette incassate e aveva fatto capire che avrebbe voluto parlare anche con gli inquirenti per descrivere quello che il giudice nell’ordinanza chiama il "metodo Bellini". L’interrogatorio si è svolto davanti al pm titolare dell’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza.

Bellini aveva già spiegato al gip di aver preso tangenti specificando, però, di non aver mai messo a rischio la sicurezza delle linee metro. Intanto nei giorni scorso hanno fatto ricorso al tribunale del Riesame per ottenere la scarcerazione cinque dei tredici arrestati a fine giugno. A presentare il ricorso sono stati Stefano Crippa, dipendente (sospeso) di Atm e stretto collaboratore di Bellini, Domenico Benedetto e Sergio Vitale, rispettivamente responsabile commerciale e amministratore della Ivm, società che eseguiva lavori in appalti Atm e di cui sarebbe stato "socio occulto" Bellini.

Federico Carpita e Paolo Alberti, rispettivamente ex sales manager di Alstom Ferroviaria e manager (sospeso) sempre di Alstom. A quest’ultimo, secondo le indagini del pm Polizzi e della Guardia di Finanza, Bellini avrebbe consegnato una "pendrive contenente documentazione" sulla maxi gara del marzo 2019 da oltre 100 milioni di euro.

Paolo Bellini - difeso da Massimiliano Leonetti - è accusato di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Le perquisizioni avvenute nelle abitazioni delle 28 persone indagate nell’inchiesta sugli appalti truccati in Atm e nelle sedi delle sette società che hanno beneficiato del potere di pilotare le gare da parte del funzionario Bellini, hanno portato alla luce 67 mila euro in contanti.

An.Gi.