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Inchiesta Atm: metodo Bellini, secondo round di interrogatori

Un cantiere

Paolo Bellini, ma non solo. Dalla prossima settimana il pm Giovanni Polizzi tornerà ad interrogare alcune delle 13 persone arrestate per corruzione una decina di giorni fa nell’inchiesta su appalti e favori nei lavori della Metropolitana milanese.

Comincerà probabilmente col risentire prima di tutti proprio Bellini, il 54enne funzionario Atm ideatore di quello che il gip Lorenza Pasquinelli nel suo ordine di custodia cautelare ha definito come un vero e proprio “metodo“. Resposansibile del settore segnalamento e automazione e in Azienda trasporti da quasi trent’anni, secondo l’accusa Bellini aveva messo a punto un “sistema“ che prevedeva il costante coinvolgimento della Ivm srl. (poi Mad system) da lui controllata come socio occulto e da cui era in sostanza “stipendiato“. In cambio della disponibilità a concedere il subappalto di lavori alla “sua“ Ivm, Bellini era pronto ad aiutare qualunque società a vincere la gara principale messa a bando da Atm.

Un metodo da lui applicato negli ultimi due o tre anni almeno otto volte, secondo il giudice. E che avrebbe regolarmente funzionato con il contributo di manager fidati all’interno delle varie ditte aggiudicatrici dell’appalto principale. Almeno fino a quando il funzionario Atm corrotto non avrebbe deciso di mettere le mani sulla torta più grosso, la gara per i lavori del nuovo segnalamento sulla linea verde, un appalto del valore da 127 milioni in su.

In quell’occasione Bellini aveva "giocato su più tavoli" - ha scritto il giudice - in pratica offrendo i suoi servizi ai diversi concorrenti, in particolare due colossi come Alstom Ferroviaria e Siemens spa. E lì il funzionario è “caduto“, forse per aver fatto il passo più lungo della gamba. Non da solo, comunque, tanto che sia Alstom che Siemens (quest’ultino si era aggiudicato l’appalto) hanno avuto propri manager arrestati che finora hanno sostanzialmente negato ogni “accordo“ con Bellini ma potrebbero decidere, dopo qualche riflessione, di cambiare linea. E magari aiutare gli inquirenti a capire se davvero tutto il sistema ruotava intorno al “pianeta“ Bellini o se invece era un po’ più complesso.

Ecco perché il pm Polizzi oltre all’inventore del “metodo“ - che finora ha ammesso le proprie responsabilità senza tirare in ballo soci - riascolterà da lunedì anche gli altri presunti complici che finora hanno negato o sono rimasti in silenzio (per l’appunto i manager Alstom e Siemens) ma anche quelli di altre società più piccole favorite nei subappalti- Gi.lc, Engeneering , la stessa Ivm - che hanno già confessato gli episodi contestati ma potrebbero avere altro da aggiungere.

E Bellini stesso, che intercettato al telefono auto-ironizzava sull’ idea di aprirsi un “conto gabbietta“ ("omaggio" alla Tangentopoli di quasi 30 anni fa, come ha osservato il giudice), manterrà i tre mesi di silenzio in carcere come fece il titolare di quel “conto gabbietta“ Primo Greganti, cassiere dell’allora Pci-Pds? O sceglierà piuttosto di condivedere il merito dei suoi “successi” con qualche amico, ammesso che ne abbia davvero avuti all’interno di Atm?

Mario Consani