
Finanza in azione (foto di repertorio)
Milano, 7 settembre 2019 - «Senti... Allora per mia cognata come siamo messi?» «Eh sai... io avevo affidato tutto il discorso al direttore sanitario..» «Eh sì..ok.. e quindi come risolviamo?» «Ma sai è stato un po’ lento.. sai.. sto aspettando che mi dicano la data, il discorso è questo, lei tua cognata per fortunissima sua ha una patologia benigna quindi... come dire... le patologie benigne hanno tempi più lunghi sai rispetto a quelle gravi ..però uno a un certo punto dice vabbè fra un mese». «Eh ho capito..». «Vabbè dai insomma digli che mi dicano quando possono anticipare». «Sì ok, dai che ti faccio sapere subito.. appena riesco». La conversazione è riportata nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’emissione di 10 ordinanze cautelari, tra cui gli arresti domiciliari per un dirigente del Comune di Pieve Emanuele ed ex responsabile del servizio edilizia e urbanistica del comune di Basiglio, Arturo Guadagnolo, 56 anni, una misura sospensiva dall’esercizio dai pubblici uffici per 6 mesi per Piero Angelo Riffaldi, 51 anni, dipendente del settore tecnico di Pieve Emanuele, e 8 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per una serie di imprenditori e per due dipendenti del gruppo ospedaliero Humanitas di Rozzano, gli architetti Marco Gaiazzi e Renato Restelli. Nella intercettazione riportata Arturo Guadagnolo chiede a Restelli di interessarsi in ambito ospedaliero per fare saltare la lista di attesa a sua cognata.
«L’impegno profuso da Guadagnolo nella vicenda della realizzazione del Campus Humanitas - lo spiega il gip Sara Cipolla nelle carte dell’inchiesta - risulta essere stato ricompensato da una serie di vantaggi personali, tra cui appunto agevolazioni sulle visite mediche». Secondo l’accusa, Restelli, insieme a Marco Gaiazzi, entrambi architetti dipendenti di una società controllata dal gruppo Humanitas, in rapporti stretti con Guadagnolo, in cambio avrebbero garantito sulla carta lavori di urbanizzazione per circa 3,2 milioni di euro effettuandone, in realtà, molti meno. Non solo, per i lavori effettuati sarebbero stati usati materiali scadenti, ad un costo molto basso. In una intercettazione ambientale registrata in auto Guadagnolo, Restelli e Gaiazzi commentano i lavori: «Sì sì dai... materiali scadenti, materiali scadenti, in quel lavoro ci sono tre centimenti di asfalto buono e tre centimetri di asfalto scadente. Ok, basta che non ne mettano dentro di più...(ridono).. Sì sì gliel’ho detto cazzarola no ragazzi eh».. Guadagnolo, che è al centro di questo sistema corruttivo, in cambio avrebbe ottenuto anche l’assunzione come infermiere del figlio della compagna alla Fondazione Humanitas, la promessa di altre assunzioni per suoi parenti la possibilità, appunto, di saltare le liste d’attesa in ospedale, il pagamento di una vacanza studio in Inghilterra per la figlia del valore di quasi tremila euro e una vacanza sulle Dolomiti. Per ottenere questi vantaggi Guadagnolo, come si evince dalle carte, aveva comunque chiuso un occhio anche sul controllo relativo a un terreno sul quale era emerso un problema di rinvenimento di una falda acquifera. In particolare Guadagnolo suggeriva a Gaiazzi di iniziare i lavori (anche in assenza di autorizzazione) su una parte di terreno da bonificare. «Voglio dire come c.. faccio che lì sopra ho un cantiere edile.. voglio dire ci vorranno almeno 60 giorni per lo meno per la relazione, io dico, la domanda la farei - gli dice Gaiazzi - ma inizierei a lavorare però... perché altrimenti qua non esci più.. guarda questo è veramente un paese d’inferno». Il gruppo Humanitas, come ente pubblico non ha responsabilità penale, risulta indagato per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. L’inchiesta, coordinata dal pm Luca Poniz, ha al centro una serie di episodi di corruzione, le intercettazioni si riferiscono solo ai fatti principali. Nell’inchiesta sono emersi anche nove episodi di turbative di gare d’appalto per un importo di oltre 8,6 milioni di euro. Arturo Guadagnolo è agli arresti domiciliari, Piero Angelo Riffaldi, dipendente del settore tecnico di Pieve Emanuele, ha una misura sospensiva dall’esercizio dai pubblici uffici per 6 mesi. Sono stati disposti 8 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per uan serie di imprenditori e per i due dipendenti di una società del gruppo ospedaliero Humanitas di Rozzano, gli architetti Marco Gaiazzi e Renato Restelli. Gli altri con obbligo di firma sono: Pasquale Parisi, Pietro Moio, Giuseppe Ruotolo, Manuel Ruotolo, Enrico Lembo e Fulvio Monteverdi. Nell’inchiesta ci sono 32 indagati, fra questi Eugenio Patrone, ex sindaco di Basiglio e Valerio Marazzi, ex assessore all’ Urbanistica, Ambiente e Riqualificazione energetica di Basiglio.