Milano, 5 ottobre 2024 – Un intrico di società e prestanome, summit a Pioltello per decidere “l’affare della Sardegna”, l’ex pugile professionista albanese Orial Kolaj (coinvolto nel 2013 in un’inchiesta sul clan dei Casalesi e in passato vicino a Fabrizio Piscitelli, il leader degli Irriducibili della Lazio ucciso nel 2019) che spunta con il ruolo di “inviato“ del capo ultrà dell’Inter Andrea Beretta nella zona di Porto Cervo per sbloccare la situazione perché “non abbiamo cavato un ragno dal buco, siamo andati quasi a problemi fra di noi per colpa di scoppiati”. Contrasti con ultras nerazzurri romani che avevano messo gli occhi sullo stesso business, rapporti d’affari fra Antonio Bellocco, rampollo della famiglia ‘ndranghetista che in seguito sarebbe stato ucciso proprio da Beretta, e il nipote di Carmelo Patti, ex patron della Valtur morto nel 2016 che fu accusato di rapporti con il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro e riabilitato “post mortem“ da una sentenza della Corte d’Appello di Palermo che ha annullato la confisca di beni per 1,5 miliardi di euro.
I vertici decapitati
“Compriamo e cresciamo pian piano”, spiegava a Bellocco, durante un incontro a Pioltello intercettato nel giugno 2023 dagli investigatori, il nipote di Patti, che in seguito sarebbe anche stato vittima di minacce. Un affare ricostruito dalle indagini della Procura di Milano condotte da Squadra mobile e Gdf che hanno decapitato i vertici delle tifoserie organizzate di Inter e Milan, con Antonio Bellocco dietro le quinte del lucroso investimento in un beach bar sulla spiaggia Liscia Ruja di Porto Cervo, perla della Costa Smeralda. Bellocco nell’estate del 2023 chiama a raccolta a Pioltello Beretta e altri ultras dell’Inter per risolvere un problema. Due fratelli romani, che facevano parte dei Boys dell’Inter, si erano resi responsabili di “prepotenze”, un incendio doloso all’attività di un imprenditore con cui erano entrati in contrasto. E Beretta interviene per appianare la situazione, con una telefonata a uno dei fratelli. “Noi abbiamo di mezzo un nostro carissimo amico – spiega Beretta – ha investito su tutta la concessione della spiaggia. I soldi che avete investito noi li abbiamo già in mano per ridarveli”.
"Paga quello della Sardegna”
Poi interviene Bellocco: “Si devono spostare o in un modo o in un altro – spiega rivolgendosi agli ultras presenti – gli spacchiamo la testa e lo mettiamo in qualche bidone dell’immondizia”. Infine i fratelli romani sarebbero stati “liquidati“ con 40mila euro, finiti solo in parte nelle loro tasche, con l’obiettivo di togliere questo ostacolo sui piani di Bellocco e dei suoi soci per investire sul florido business del turismo in Sardegna, impiegando anche lavoratori in nero e un tuttofare marocchino senza permesso di soggiorno.
“Abbiamo un beach bar a Porto Cervo – spiegava Bellocco a una coppia di amici, invitandola a trascorrere le vacanze nella località – mangiare e bere tutto gratis, paga quello della Sardegna”. Bellocco aveva inviato anche uno dei suoi uomini sull’isola, descritto come “un ragazzo garbato”, per vigilare sulla situazione. Dalle intercettazioni spunta anche la “protezione” di un poliziotto sardo non identificato, che sarebbe stato corrotto con un Rolex. Ad agosto dell’anno scorso, poi, fa la sua comparsa in scena l’ex pugile Orial Kolaj (non indagato), “mandato sul posto da Andrea Beretta”, preoccupato per il suo investimento in Sardegna. Kolaj riferisce che i soci “non sono leali”, ma che la situazione poteva ancora essere risolta: “Porti tutto là nelle barche e fai soldi con le pale, sono tutti russi. Ci sono navi di sceicchi davanti”.