MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Inchiesta Equalize e cyber-spie. C’è un filone sulla ’ndrangheta, pentito arrestato: "Metodo mafioso":

Violenza privata e tentata estorsione: in cella Nunziatino Romeo, legato alla famiglia Barbaro-Papalia. Nel mirino dei pm l’immobiliarista romano Lorenzo Sbraccia per manovre con i clan su cantieri nel Milanese

La tranche d’indagine è stata condotta dai carabinieri del Ros

La tranche d’indagine è stata condotta dai carabinieri del Ros

Milano, 25 marzo 2025 – Un pentito della cosiddetta ’ndrangheta stragista, Nunziatino Romeo, legato alla famiglia Barbaro-Papalia, è stato arrestato, con ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Fabrizio Filice su richiesta del pm della Dda Francesco De Tommasi, in un filone dell’inchiesta sul caso Equalize e sulle cyber-spie. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Opera: l’accusa è violenza privata aggravata dal metodo mafioso relativa a un episodio, risalente all’ottobre 2023, nei confronti del proprietario di un’azienda di macchinari di Pieve Emanuele.

La tranche di indagine, condotta dal Ros dei carabinieri, ha al centro l’accusa di tentata estorsione con l’aggravante mafiosa. Il gip Filice nell’ordinanza cautelare ha riqualificato le accuse in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e tentata violenza privata. In questo filone risulta indagato in concorso, e come presunto mandante del tentativo estorsivo assieme ad un avvocato, anche l’imprenditore e immobiliarista romano Lorenzo Sbraccia, titolare della società Fenice, già indagato nella tranche principale del caso Equalize per associazione a delinquere finalizzata ai presunti accessi abusivi alle banche dati.

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Secondo le accuse, Sbraccia, sfruttando contatti aperti con la cosca Barbaro-Papalia, avrebbero messo in atto la tentata estorsione ai danni degli imprenditori Motterlini, titolari della G&G Costruzioni, impresa che aveva in essere rapporti contrattuali con Fenice in lavori di ristrutturazione di immobili nel Milanese. Secondo le indagini avrebbe voluto, in sostanza, una riduzione dei crediti vantati dall’altra impresa, che ammontavano a circa 30 milioni di euro.

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Per Sbraccia, la Dda milanese e la Dna hanno chiesto al Riesame la custodia in carcere. La richiesta è stata respinta dal Gip, secondo il quale l’imprenditore voleva soltanto chiudere il contenzioso con i Motterlini G&G Costruzioni, riducendo la somma che avrebbe dovuto corrispondergli per i “saldi avanzamento lavori“, già emessi. Il gip Fabrizio Filice osserva che ciò che alla fine si è concretizzato è stata la possibilità per i Barbaro, dell’omonima cosca, di subentrare ai Motterlini mediante imprese sotto il loro controllo. In questo modo avrebbero così ottenuto il sub-appalto di importanti opere edili in corso, per le quali Fenice spa era general contractor.

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Sempre in questa tranche di indagine, per fatti che risalgono al 2023, sono indagati anche l’hacker Nunzio Samuele Calamucci, del gruppo operativo di Equalize che era guidato da Carmine Gallo, Giuseppe Trimboli, Francesco e Pasquale Barbaro e Fulvio Cilisto. Romeo, stando alle indagini del Ros dei carabinieri, sarebbe stato l’esecutore materiale della tentata estorsione su mandato dei Barbaro, ingaggiati dal gruppo di Equalize. Per tutti gli indagati, dieci in totale, il gip ha riqualificato, però, il capo di imputazione principale, ossia il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, nel "tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia alle persone", aggravato sempre dal metodo mafioso. La Dda milanese chiedeva la custodia cautelare in carcere per altri nove indagati, tra cui appunto Sbraccia e l’hacker Nunzio Samuele Calamucci. Istanze tutte respinte dal giudice.