ANNA GIORGI
Cronaca

I verbali dell’ex poliziotto Carmine Gallo: “Qualcuno voleva sapere com’è la casa di La Russa”

Il memoriale al vaglio dei pubblici ministeri di Milano. Nelle 80 pagine conferma di aver eseguito accessi abusivi allo Sdi e di aver pagato funzionari infedeli per ottenere informazioni preziose

Carmine Gallo è morto d’infarto il 9 marzo nella sua casa a Garbagnate

Carmine Gallo è morto d’infarto il 9 marzo nella sua casa a Garbagnate

Milano – Carmine Gallo, il superpoliziotto, morto di infarto il 9 marzo nella sua casa a Garbagnate, hinterland milanese, mentre era agli arresti domiciliari, davanti al pm Francesco de Tommasi riavvolge il filo di come e quando è iniziata l’avventura di Equalize, la società, prima semplicemente informatica, e poi, al suo ingresso come amministratore delegato, focalizzata più sul cyber-spionaggio. “Equalize nasce nel 2018 da un’idea mia e di Pazzali, lo avevo conosciuto quando ero dirigente del Commissariato di Rho competente su Fiera Milano di cui lui era ad. È nata un’amicizia, ci frequentavamo con le famiglie, gli volevo bene”. “Abbiamo pensato di fare qualcosa insieme (...) Lui ha costituito una società da solo (...) Io ero ancora in Polizia, mi mancava un mese per andare in pensione. All’inizio Equalize era una società informatica”. Nel 2019 Pazzali assume Gallo come ad della società.

Nel 2019, ha spiegato ancora, “ho fatturato quasi 450 mila euro con le mie conoscenze. Nel 2019 ho avuto la licenza investigativa... i clienti per Equalize li ho sempre esclusivamente procurati io - ha spiegato - Pazzali non ne ha mai procurato uno”. Gallo nelle prime 80 pagine della memoria che il pm De Tommasi ha depositato al gip per il Riesame, conferma a più riprese di avere fatto accessi allo Sdi e di avere messo in pratica comportamenti illeciti per conto di Pazzali. Racconta: “Prima di partire con la pratica degli accessi abusivi, pagando funzionari infedeli, mi muovevo così: fonti aperte e facevo il report. Valutavo, guardavo le relazioni Dia (Antimafia), se non c’erano collegamenti, ad occhio e croce, guardavo magari qualcosa del mio archivio personale, se erano nomi che mi dicevano qualcosa”.

Gallo in merito alle proprie responsabilità, si legge ancora nelle 145 pagine di memorie del pm, dice chiaramente che Pazzali era perfettamente al corrente che la Equalize acquisiva informazioni abusivamente, estrapolate dallo Sdi e le commercializzava per report reputazionali o per specifiche richieste provenienti dalla clientela, anche di altissimo livello. Si tratta, quello di Pazzali – scrive ancora De Tommasi – “di un concorso non soltanto morale, ma anche materiale di conduzione, coordinamento e supervisione dell’attività di Equalize”. Ora che la posizione di Gallo, dopo il decesso, è stata stralciata resta centrale quella di Pazzali, vera e propria “eminenza grigia“ di Equalize, che dalle carte appare ossessionato dall’idea di sapere i segreti di “rivali“ in politica per conoscerne i punti deboli, o a disposizione di “potenti“ per i medesimi motivi.

E così, ordina a Gallo di accedere alle informazioni riservate. Equalize sarebbe riuscita anche ad acquisire illecitamente segnalazioni di operazioni sospette, le cosiddette Sos, al centro già di indagini su esfiltrazioni illegali. Se ne occupava l’ex hacker di Anonymous Calamucci. Nelle ultime deposizioni Gallo ha tirato in ballo anche Giovanni Legnini, ex vicepresidente Csm e commissario straordinario per la ricostruzione sull’isola d’Ischia, l’immobiliarista romano Lorenzo Sbraccia, gli avrebbe detto che Legnini (non indagato) gli “avrebbe fatto fare i lavori a lui per la ricostruzione”. E ancora dalle carte: Pazzali avrebbe ricevuto una telefonata in cui “uno gli chiedeva come è fatta la casa di La Russa”, in concomitanza con il periodo del presunto stupro di cui è accusato il figlio. Infine Calamucci avrebbe mandato a Report informazioni su Visibilia, per via di un rapporto di “scambio“ con alcuni giornalisti investigativi. Immediata la replica di Santanchè: “Delusa da Pazzali che conosco da 30 anni, se la sua società mi ha venduta a Report è molto grave”.