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Inchiesta su Milano-Cortina 2026, la Procura chiede l’archiviazione ma per i pm “il decreto del governo su Fondazione è incostituzionale”

“Inviare gli atti alla Consulta su Fondazione come ente privato”. La richiesta nella vicenda sull’appalto per i servizi digitali a carico di alcuni indagati per corruzione e turbativa, tra cui l'ex ad Vincenzo Novari

La Finanza negli uffici della Fondazione Milano-Cortina

La Finanza negli uffici della Fondazione Milano-Cortina

Milano, 16 aprile 2025 – La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione sull'inchiesta che riguarda la Fondazione Milano-Cortina, ovvero l’ente organizzatore delle Olimpiadi invernali 2026. Ma allo stesso tempo i pm hanno chiesto al gip di poter inviare gli atti alla Consulta per accertare la costituzionalità del decreto legge con cui il Governo ha stabilito che la Fondazione Milano-Cortina è un ente di diritto privato e non pubblico.

Un nodo fondamentale, dal momento che il provvedimento impedisce ai magistrati di procedere nell’inchiesta su corruzione e turbativa d’asta che ha portato a indagare su presunte irregolarità negli appalti dei servizi digitali.

Nella richiesta di archiviazione la Procura, di fatto, mette la giudice delle indagini preliminari Patrizia Nobile di fronte a una scelta: prendere atto del decreto legge, considerare privata la Fondazione e dunque archiviare gli indagati, essendo inibito dalla legge anche cercare riscontri con le intercettazioni e sequestrare il ritenuto profitto del reato corrispondente al danno subìto dalla Fondazione, oppure dubitare della costituzionalità della legge di interpretazione autentica e sottoporre la norma varata dal governo Meloni al vaglio della Consulta come passaggio rilevante e indispensabile per poter assumere la decisione sull’archiviazione o meno.

Ora la parola sulla questione e sulla sorte dei sette indagati passa alla giudice Patrizia Nobile e forse alla Consulta. 

Il dilemma, natura pubblica o privata

Il dilemma sulla natura pubblica o privata è il perno dell'inchiesta - coordinata dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano - che, nel maggio 2024, aveva portato a diversi sequestri e a indagare sull'ex ad di Milano Cortina, Vincenzo Novari, sull'ex dirigente Massimiliano Zuco e sull'imprenditore Luca Tomassini per presunte irregolarità sugli appalti dei servizi digitali dei Giochi olimpici e paralimpici del 2026.

Per la Procura lo schema era semplice: nella qualità di funzionari pubblici - in quanto legati a una fondazione che beneficia di risorse dello Stato e di enti locali - i due ex dirigenti avrebbero favorito le società di Tomassini (Vetrya, poi Quibyt) in cambio di soldi e beni. Nel luglio 2024, in vista del Riesame, la Procura - in una corposa memoria - aveva rimarcato come non c'è "alcun dubbio che fondazione” Milano- Cortina sia “stata istituita per soddisfare specificatamente esigenze di interesse generale, aventi carattere non industriale o commerciale, quali quelle relative alla organizzazione delle Olimpiadi invernali”.

La fondazione non può avere natura privatistica secondo i pm, dal momento che "beneficia della garanzia prestata dagli enti territoriali coinvolti nel programma olimpico e paraolimpico per la copertura del suo eventuale deficit di bilancio finale. E che, operando per previsione di legge 'senza finalità di lucro', vedrà i suoi eventuali ricavi destinati 'allo sviluppo del Movimento Olimpico e promozione dello sport in conformità con la Carta Olimpica”.

Di opposto avviso le difese degli indagati e il governo Meloni che con un decreto aveva stabilito la natura privatistica della struttura. A luglio scorso, il Riesame pur confermando il sequestro preventivo effettuato dalla Guardia di finanza non aveva ritenuto di affrontare, vista la fase cautelare, il dilemma sulla natura (privata o pubblica) dell'ente e aveva riqualificato il reato in corruzione tra privati.

Il parere dell’Anac

Nel dicembre 2024, in un parere su un'altra questione l'Anac (Autorità nazionale anti corruzione) aveva ritenuto che la Fondazione Milano-Cortina 2026 apparisse organismo di diritto pubblico anche dopo il decreto legge del governo.