
Inchiesta sul Grugnotorto L’imprenditore Cipelletti ha scelto il dibattimento La parola ai consulenti
di Stefania Totaro
"Abbiamo valutato il valore dei terreni 17 euro al metro quadrato contro i 27 della perizia del Comune. Continuavano a dirci che non avevamo compreso bene, ma noi siamo rimasti dello stesso parere". A dirlo davanti ai giudici la capo area dell’Agenzia delle entrate a cui nel 2015 era stata chiesta la congruità della stima per l’operazione urbanistica ex Auchan-parco del Grugnotorto-Ovocultura che poi è valsa l’accusa di corruzione per l’ex sindaca Pd di Cinisello Balsamo Siria Trezzi. Lei e il marito Roberto Imberti, operatore immobiliare e vicesindaco fino al 2013, sono già stati condannati con il rito abbreviato al Tribunale di Monza a 4 anni di reclusione, mentre 3 anni e mezzo sono andati all’ex assessore ai Lavori pubblici e segretario Pd Ivano Ruffa e all’ex capogruppo, segretario Pd e consigliere comunale Franco Marsiglia. Ora da giudicare resta Paolo Cipelletti, il più grosso imprenditore immobiliare di Cinisello, che ha scelto il dibattimento davanti ai giudici monzesi. L’accusa contestata dai pm monzesi Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio è che Cipelletti sarebbe stato favorito attraverso un meccanismo di compensazione che avrebbe consentito la supervalutazione di due aree del parco del Grugnotorto, di sua proprietà, a cui l’amministrazione comunale era interessata. Un’indagine che ha fatto finire sotto la lente 10 anni di atti pubblici: l’area dell’Ovocoltura, che il costruttore si era aggiudicato con la sua società Fondi rustici Nord Milano spa e su cui avrebbe mirato anche il marito della Trezzi e poi indirettamente il progetto di raddoppio delle volumetrie dell’ex Auchan che ha fornito al Comune oneri per 16 milioni di euro con cui la sindaca Pd aveva programmato di acquisire le aree del parco. Sui piatti della bilancia ora l’interpretazione della vicenda urbanistica fatta rispettivamente dal consulente tecnico della pubblica accusa e da quello della difesa dell’imputato, sentiti ieri in aula. "Le aree del Grugnotorto sono a destinazione agricola e di interesse sovracomunale - sostiene il perito nominato dalla Procura - Già ai tempi della precedente Giunta Gasparini l’intenzione era di portare tutte le aree a diventare proprietà del Comune. Allora per un progetto con campi sportivi e spa il valore era stato calcolato in poco più di 8 euro al metro quadro. E se per compensazione cedi un’area e ottieni il diritto di edificare su un’altra area, non è ritenuto congruo cedere anche l’Ovocultura di proprietà comunale". "Non sono aree agricole ma destinate ai servizi per realizzare opere di interesse pubblico - sostiene invece il consulente scelto da Cipelletti -. L’Agenzia delle entrate ha avuto informazioni sbagliate perchè si è basata sul piano delle regole e non su quello dei servizi. La decisione di realizzare un parco pubblico nel Grugnotorto veniva già dalle Giunte precedenti e lo strumento per acquisire le aree della compensazione serve per non fare spendere niente ai Comuni. In cambio dell’Ovocultura, che il Comune aveva acquisito a costo zero con l’operazione Auchan, ottenevano 145mila metri quadri di parco gratis". Si tornerà in aula con altre testimonianze di esperti.