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Processo agli ultrà di San Siro: Inter, Milan e Lega Serie A ammesse come parti civili

Sono 16 gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, gli altri tre hanno preferito l'ordinario. Prossima udienza il 27 marzo

Luca Lucci e Andrea Beretta: due dei 16 imputati nel processo agli ultrà di Inter e Milan al via il 4 marzo 2025

Luca Lucci e Andrea Beretta: due dei 16 imputati nel processo agli ultrà di Inter e Milan al via il 4 marzo 2025

Milano, 4 marzo 2025 –  Inter, Milan e la Lega Serie A sono state ammesse come parti civili, per il riconoscimento degli eventuali danni subiti, nel processo con rito abbreviato a Milano a carico di 16 persone, tra cui gli ormai ex capi delle curve di San Siro e i loro sodali ultrà arrestati nel maxi blitz di Polizia e Guardia di Finanza del 30 settembre scorso, nelle indagini coordinate dai pm Paolo Storari e Sara Ombra. È quanto ha deciso la gup Rossana Mongiardo accogliendo le richieste di costituzione al termine della prima udienza, tenutasi a porte chiuse nell'aula bunker del carcere di San Vittore. La prossima udienza è fissata per il 27 marzo.

L’inchiesta

L'indagine, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia, ha portato all'arresto di 19 persone lo scorso 30 settembre. Le accuse riguardano la presunta esistenza di due associazioni a delinquere finalizzate a lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale ed estorsioni sugli spalti di San Siro. Per alcuni ultrà dell'Inter è contestata anche l'agevolazione mafiosa a favore della cosca 'ndranghetista dei Bellocco.

Tra gli imputati figurano Luca Lucci, ex leader della Curva Sud rossonera, già detenuto per droga e come mandante del tentato omicidio dell'ultrà Enzo Anghinelli, e Andrea Beretta, capo della Curva Nord nerazzurra, arrestato per l'omicidio del presunto affiliato alla 'ndrangheta Antonio Bellocco e ora collaboratore di giustizia.

Il processo con rito ordinario

Gli imputati sono in tutto 19, tre dei quali hanno scelto il rito ordinario. Si tratta di Christian Rosiello, ultras milanista ed ex bodyguard del rapper Fedez (non coinvolto nell’inchiesta), Riccardo Bonissi, ultras rossonero, e Francesco Lucci, fratello del capo della Sud Luca Lucci. I tre ultrà, come gli altri della Sud arrestati nell’inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di episodi di estorsioni e "aggressioni", tra cui anche quella ai danni del personal trainer dei vip Cristiano Iovino, che nella notte tra il 21 e il 22 aprile del 2024 venne pestato dopo una rissa in un locale con Fedez e altri. Per il rapper la Procura ha già chiesto l’archiviazione delle accuse di rissa e lesioni, anche perché Iovino non ha mai denunciato e ha chiuso una transazione privata con un risarcimento di 10mila euro. Tra i testimoni indicati nella lista dei pm, oltre allo stesso Iovino, ci sono ovviamente anche gli ultras rossoneri arrestati a fine settembre scorso e a processo in abbreviato e altre vittime di violenze, come gli steward dello stadio, ed estorsioni.