MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Inchieste sull’urbanistica: perché il sindaco Sala si aggrappa al decreto “benedetto” da Salvini

Il primo cittadino dopo le contestazioni della Corte dei Conti a tre dirigenti, ultima tappa di una serie di indagini su progetti immobiliari, manifesta la sua preoccupazione: “Non ci dormo la notte”

PARK TOWERS

Le Park Towers in zona Crescenzago

Milano, 25 ottobre 2024 – “Non ci dormo la notte. È veramente una brutta preoccupazione. Enorme”. Il sindaco Giuseppe Sala appare sinceramente preoccupato dalle ultime notizie emerse sul caso urbanistica, notizie negative per tre dirigenti comunali che gestiscono le pratiche edilizie.

La Procura della Corte dei Conti accusa quei tre dirigenti di aver procurato un danno erariale da 321 mila euro all’amministrazione, una cifra che si riferisce al mancato incasso degli oneri di urbanizzazione relativi alla pratica edilizia delle Park Towers di Crescenzago. In altre parole, i magistrati contabili sono convinti che se Palazzo Marino avesse svolto “i dovuti controlli e le dovute valutazioni”, invece di adagiarsi “acriticamente” sui pareri della Commissione paesaggio del Comune e della Conferenza dei servizi della Città metropolitana, avrebbe riformato la pratica edilizia delle Park Towers incassando 321 mila euro in più per gli oneri di urbanizzazione.

Le accuse

La cifra che, come anticipato all’inizio, la Corte dei Conti chiede come “danno erariale” a tre funzionari dello Sportello unico edilizia (Sue). I tre dirigenti comunali finiti nel mirino dei pm contabili Selene Lupacchino e Daniela Dell’Orco, che hanno inviato loro un “invito a dedurre”, cioè l’avviso di conclusione delle indagini. Parliamo dello stesso progetto edilizio finito nel mirino della Procura del Tribunale relativo all’inchiesta penale per abusi edilizi e lottizzazione abusiva.

Sono oltre dieci le inchieste dello stesso tipo avviate dalla Procura nell’ultimo anno. L’accusa rivolta dai pm a Palazzo Marino è quella di aver autorizzato e realizzato nuove costruzioni con le procedure più veloci e gli oneri economici minori previsti per le ristrutturazioni edilizie. In altre parole, con una semplice Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) invece del Permesso di costruire, una prassi che il Comune ritiene legittima e adotta da anni e sul quale il sindaco Sala ha ribadito a più riprese la correttezza e buona fede dell’amministrazione e dei suoi dirigenti e funzionari.

La difesa

La lunga parentesi riassuntiva sulle inchieste della Procura ordinaria e contabile serve per inquadrare meglio il commento di ieri mattina di Sala, a margine di un appuntamento a Palazzo Marino. Il sindaco esprime “solidarietà e vicinanza ai nostri dipendenti. Non solo a parole, ma è chiaro che mettiamo il sistema dell’Avvocatura comunale a loro disposizione per cui faremo tutto il possibile per evitare un danno personale. E purtroppo io lo sto dicendo e forse lo dirò con ancora più intensità. Da tempo la gente non vuole più lavorare in queste condizioni, il rischio è troppo elevato. Io credo che una riflessione vada fatta perché non è nell’interesse di nessuno che si blocchino macchine che sono sempre state ritenute efficienti come quella del Comune di Milano”.

Il primo cittadino, subito dopo, lancia una stoccata ai pm contabili: “Vorrei leggere bene gli atti, alcune definizioni e alcuni giudizi della Corte dei Conti mi sembrano veramente ingenerosi rispetto a gente che si massacra di lavoro”.

Il dubbio

Una domanda, intanto, sorge spontanea. In caso di condanna di quei dirigenti, il Comune sarebbe parte lesa o ci sarebbe comunque modo di tutelare quei dipendenti? “Vediamo, stiamo verificando con l’avvocatura ma tutto quello che potremo fare lo faremo – replica il numero uno di Palazzo Marino –. È chiaro che i dipendenti hanno sempre applicato, ma da tempo, ancora rispetto ai tempi del mio processore, degli indirizzi di natura politica. Quindi la loro responsabilità è molto limitata, anche se qualcuno vuol fare pensare il contrario”.

Palazzo Marino spera ancora che il decreto Salva Milano, annunciato dal ministro Matteo Salvini, possa risolvere la situazione: con una sanatoria vera e propria oppure con un’interpretazione autentica delle norme utilizzate dalla Procura per avviare le inchieste in corso.

Aggrappati al Salva Milano

Già, ma alla fine quanto potrà aiutare veramente il decreto Salva Milano nel caso di queste indagini già avviate? E, ancora, i tempi di approvazione del decreto saranno lunghi? “Forse no – predica ottimismo Sala –. Sento che a questo punto c’è una definizione che è un po’ più compiuta e poi il piano casa spero che tuteli per il passato. Per il futuro avremo il lavoro del nuovo Pgt. Però di nuovo. Io ho due pressioni, uno che l’edilizia si fermi e l’altra è più grossa. È quella di tutelare chi lavora con me. Quindi tutto nella mia testa riconduce a questa secondo filone”.

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Enrico Marcora, intanto, attacca il sindaco: “Sala sta vincendo la Coppa dei Campioni di malagestione: con la sua mancanza di attenzione alle questioni urbanistiche ha bloccato i cantieri edili, perso milioni di oneri di urbanizzazione, fatto fuggire metà dei funzionari degli uffici urbanistici, fatto scoppiare una denuncia della Corte dei Conti aprendo un contenzioso economico tra Comune, operatori immobiliari, inquilini che durerà per i prossimi anni. Si conferma, se mai ce ne fosse stata la necessità, con questa ultima mossa, il peggiore sindaco di Milano del Dopoguerra”.