
Antonella Teramo e il terribile incidente in cui ha perso la vita la piccola Maya
Milano – Una festa di compleanno finita in tragedia. La vita di Antonella Teramo, avvocata penalista originaria di Tropea ma residente a Milano, si è spezzata ad appena 36 anni, proprio nella giornata che, fatalmente, aveva trascorso insieme ai familiari per celebrare la sua nascita. Una giornata in cui la gioia della vita si è incrociata con la tragedia della morte. Insieme ad Antonella, ha perso la vita anche sua figlia Maya, di appena quattro anni. Erano andate in gita alle cascate del Marmàrico, a Bivongi, per festeggiare insieme alla famiglia. Poi sulla strada di ritorno a casa, la Jonio-Tirreno all’altezza di Melicucco, lo scontro frontale tra due auto: da una parte un’Alfa Romeo Giulietta, sulla quale viaggiava solo il conducente Domenico Politi, di 39 anni, terza vittima dell’incidente; dall’altra la Bmw a bordo della quale, insieme ad Antonella e Maya, si trovavano anche la vocalist trentenne Valentina Crudo, sua figlia Fatima, di soli tre anni e, al volante, Domenico Teramo, di 39 anni, fratello di Antonella e compagno di Valentina. I due si erano scambiati le promesse di matrimonio lo scorso 30 marzo e si sarebbero dovuti sposare a fine mese.

La donna, rimasta ferita nello scontro, è stata operata domenica notte nell’ospedale di Polistena, dove è ancora ricoverata in gravi condizioni. È grave anche sua figlia Fatima, portata all’ospedale di Messina. “Mi ritrovo in aeroporto nell’attesa di imbarcarmi su un volo che non avrei voluto mai dover prendere e l’unica cosa che in questo momento posso fare è pregare e pregare. Lo voglio chiamare “il volo della speranza”. Non so a cosa pensare e dire, sconvolta da come una giornata felice in famiglia si possa trasformare in una tragedia che mai nessuno avrebbe potuto immaginare. In questo momento tragico per tutte le famiglie coinvolte, voi le mie Donne, dovete lottare per chi vi ama con tutto il cuore e lottare in nome delle vite spazzate di Mamma Antonella e della piccola Maya. Dovete lottare e vincere contro le avversità che questa triste vita vi e ci ha riservato”, ha scritto in un post su Facebook la sorella di Valentina, Alessia Raffaella Crudo.
Subito dopo lo schianto in strada, il primo a prestare soccorso è stato il marito di Antonella Teramo, Giuseppe Campennì, che viaggiava sull’auto dietro alla Bmw del cognato. Originario di Nicotera, dove il sindaco ha deciso di proclamare il lutto cittadino per il giorno in cui si svolgeranno i funerali, Campennì è un insegnante del laboratorio di Meccanica all’IIS Altiero Spinelli di Sesto San Giovanni, dove era arrivato da un paio d’anni. "È benvoluto da tutti, sempre disponibile coi colleghi e comprensivo con gli alunni”, racconta una sua collega. “Si è sempre mostrato legatissimo alla famiglia e riservato. La notizia ha lasciato tutti attoniti, senza parole. Alla vigilia del rientro a scuola tutto ci saremmo potuti aspettare tranne una notizia del genere”.
È incredulo anche l’avvocato Antonino Crea, dello studio SLC Milan Firm, con cui Antonella Teramo collaborava in qualità di avvocata penalista: "Antonella era brava, sincera, umana” la ricorda, con la voce rotta dall’emozione. La commozione di Crea si fa ancora più forte quando ripensa al momento in cui ha ricevuto la notizia della scomparsa di Antonella e di sua figlia: “Per un tragico incrocio del destino, proprio nel giorno dello schianto, mi sono trovato a fare la stessa strada dove è avvenuto l’incidente. È una coincidenza che mi lascia senza parole”. Il loro era un rapporto di natura professionale che, negli anni, si era trasformato in amicizia: “Antonella era un’ottima professionista con la quale siamo riusciti a creare un eccellente rapporto personale. Per me era come una di famiglia”, continua Crea.
Negli ultimi anni, con la nascita di Maya, Antonella aveva deciso di alleggerire le sue collaborazioni da avvocata penalista per dedicare più tempo alla figlia: "Esercitava la professione di avvocata penalista come collaboratrice freelance. Voleva fare la madre, ma manteneva comunque il suo ruolo professionale. Era una risorsa preziosa”, continua Crea. Per lui, adesso, rimane il ricordo del sorriso di Antonella: “Era avvolgente. Una volta ci eravamo trovati a fare una foto con Costantino Vitagliano, che è stato nostro cliente: era stato un momento di risate e di felicità, Antonella aveva un’espressione allegra dipinta sul volto. Voglio ricordarla così”.