Anna Giorgi
Cronaca

Carlo Rossi, morto sul cavalcavia del Ghisallo. Si indaga sull’orario del decesso: poteva salvarsi?

Milano, l’autopsia potrà chiarirà se soccorsi più tempestivi avrebbero potuto evitare il fatale epilogo per il motociclista cinisellese. L’uomo aveva imboccato la strada nonostante fosse chiusa

Quando sono arrivati i soccorritori per il 35enne non c'era più niente da fare

Milano – È stata disposta l’autopsia sul cadavere di Carlo Rossi, il motociclista 35enne di Cinisello Balsamo morto nella notte fra sabato e domenica sul cavalcavia del Ghisallo, nella prima periferia a nord-ovest di Milano. L’esito dell’esame autoptico chiarirà l’orario della morte e quindi se un eventuale soccorso tempestivo avrebbe potuto salvarlo.

L’anomalia dell’incidente sta proprio nei soccorsi tardivi dovuti al fatto che nessuno si era accorto di quanto era successo in quel tratto di strada che era chiusa al traffico per lavori in corso. Il 35enne, infatti, aveva probabilmente deciso di evitare la coda in uscita dalla tangenziale ed era salito sul cavalcavia del Ghisallo, non accorgendosi però che la corsia era inaccessibile per lavori di manutenzione a causa del rifacimento dell’asfalto.

Proprio sulla corsia era stato “rasato“ l’asfalto e il manto stradale appariva non uniforme, pertanto pericoloso. Il 35enne che pare andasse a velocità sostenuta avrebbe così perso il controllo del suo grosso scooter proprio per via di un asfalto danneggiato. Ad accorgersi dello scooter a terra sono stati, dopo la mezzanotte alcuni automobilisti che transitavano nelle strade accanto e hanno notato il faro acceso di uno scooter ribaltato.

Alla centrale della polizia locale sono pervenute diverse chiamate di automobilisti di passaggio sulla tangenziale. Quando gli agenti sono arrivati sul cavalcavia del Ghisallo per l’uomo non c’era già più nulla da fare. I lavori in corso, da primi accertamenti, risultavano segnalati con indicazioni luminose. Pare che anche gli stop fossero ben indicati.