Milano, 2 gennaio 2025 – Le due testimoni hanno assistito alla scena in diretta. E, in assenza di immagini di telecamere che abbiano ripreso l’incidente, i racconti concordanti si sono rivelati fondamentali per ricostruire la dinamica dello schianto purtroppo letale per il quarantaquattrenne pachistano Muhammad Ashfaq, andato in scena alle 20 di lunedì a Porta Romana.
Una delle donne che hanno riferito la loro versione dei fatti agli agenti della polizia locale stava pedalando in sella alla sua bici proprio dietro l’Audi guidata da un quarantatreenne che poi si è scontrata con la bici elettrica marca Engwe che il rider usava per le consegne a domicilio con l’applicazione Glovo: ha assicurato che sia la macchina che lei stessa avevano il verde.
La ricostruzione della dinamica
L’auto, che stava percorrendo via Cadore dopo essersi lasciata alle spalle piazzale Libia, ha impegnato l’incrocio semaforizzato di via Comelico in direzione Anfossi, ma, qualche istante dopo, la due ruote di Ashfaq, proveniente da sinistra, è andata a schiantarsi contro la parte anteriore sinistra della berlina.
L’impatto è stato tanto inaspettato per l’automobilista (lo testimonia l’assenza di segni di frenata sulla carreggiata) quanto violento per il ciclofattorino, che è stato sbalzato prima contro il parabrezza e poi sull’asfalto a una decina di metri di distanza, riportando una gravissima ferita alla testa.
I soccorsi e il ricovero
I tentativi di rianimarlo, prima di un passante e poi dei soccorritori di Areu, non sono stati sufficienti a salvargli la vita; così come è stato vano il ricovero d’urgenza al Policlinico, dov’è stato poi dichiarato il decesso dell’uomo, che viveva a Cantù e che ogni giorno si recava a Milano per svolgere il suo lavoro di rider.
Dichiarazioni del tutto simili a quelle della ciclista sono state rese in quei minuti pure da una residente, che stava portando a spasso il cane in via Cadore: pure lei ha assicurato ai ghisa del Radiomobile, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, che l’Audi aveva il verde quando è arrivata all’incrocio.
Test e accertamenti
L’automobilista, che si stava recando a casa della compagna per trascorrere la serata insieme a lei e che le persone a lui vicine hanno definito sotto choc per l’accaduto, è stato sottoposto come da prassi ai test che rilevano l’eventuale assunzione di alcol o stupefacenti: in entrambi i casi, il quarantatreenne, assistito dall’avvocato Emiliano Nitti, è risultato negativo alle prove.
I vigili hanno comunque avviato le indagini sull’incidente mortale, anche se dai primi rilievi non sembrano emergere responsabilità da parte del conducente; gli accertamenti riguarderanno anche la velocità dell’Audi, per capire se al momento dell’incidente fosse sotto i limiti previsti in città.