GIULIA BONEZZI E NICOLA PALMA
Cronaca

La serata in un locale, l’uscita nel buio, la caduta sui binari: morte assurda sotto il tram

Manca solo l’ufficialità nel riconoscimento del corpo trovato mutilato lungo le rotaie: si tratta di un ecuadoriano di 26 anni. I coinquilini, seguendo il segnale Gps del suo cellulare, hanno raggiunto il comando di polizia locale di via Custodi

I rilievi della Polizia locale sul luogo dell’incidente in via dei Missaglia Foto Fasani/Ansa

I rilievi della Polizia locale sul luogo dell’incidente in via dei Missaglia Foto Fasani/Ansa

Milano, 27 gennaio 2025 – La serata trascorsa in un locale, dal quale è uscito nel cuore della notte, in stato d’alterazione o forse in preda a un malore, accasciandosi senza accorgersene nel posto più pericoloso che poteva incrociare sul suo cammino: le rotaie del tram.

È stata la luce dell’alba a svelare la fine assurda di un ragazzo ecuadoriano di 26 anni, in Italia con regolare permesso di soggiorno, in una gelida notte di fine gennaio alla periferia Sud di Milano. Quattro minuti prima delle otto di ieri mattina, un passante chiama il 112: ha visto un corpo sui binari dei tram che corrono paralleli a via dei Missaglia, tra via Guido de Ruggiero e via Feraboli, al quartiere Gratosoglio.

In base allo stato del cadavere, mutilato, la prima ipotesi è che sia finito sotto il tram, anche se il punto in cui si trova, separato dal marciapiede da una ringhiera, con una fila di alberi dall’altra parte, è a diversi metri dagli attraversamenti pedonali. E nessun conducente ha segnalato incidenti.

Gli accertamenti

Arriva l’ambulanza che non può far altro che constatare il decesso, la circolazione sulle linee 3 e 15 viene interrotta e sostituita da autobus, e i ghisa del Nucleo Radiomobile, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, iniziano a indagare per sciogliere il rompicapo: l’uomo non ha documenti, ma in tasca ha le chiavi di un’automobile, marca Ford.

Gli agenti della Locale esaminano le telecamere di videosorveglianza e quelle a bordo dei tram: anche se su quei binari viaggiano pure i jumbo dell’Atm, dalle condizioni del cadavere è probabile che a travolgere il giovane non sia stato solo uno dei mezzi che hanno iniziato a circolare con il buio (il primo 15 la domenica passa di qua poco prima delle 4.30, il 3 attacca intorno alle 6).

Un tram viene individuato, l’autista sentito, e spiega di non essersi accorto di nulla: l’ipotesi è che l’uomo, vivo o morto che fosse, fosse sdraiato tra i binari, invisibile nel buio. Ma la posizione in cui viene trovato escluderebbe che si sia steso volontariamente per uccidersi.

Un giallo, di cui i ghisa però riescono a venire a capo in qualche ora, con un lavoro certosino di osservazione delle immagini della videosorveglianza. Il giovane avrebbe trascorso la notte in un locale di musica latina nelle vicinanze. Una telecamera l’ha inquadrato mentre cammina barcollando, da solo, e cade sulla sede tramviaria. Dove sarebbe stato investito tra le 4.30 e le 5.30 di mattina.

Gli amici

Il ragazzo non avrà un nome fino al pomeriggio, quando due persone si presentano al comando della Polizia locale in via Pietro Custodi: sono arrivate lì seguendo il segnale Gps del telefonino di un coinquilino che non è tornato a casa.

Un momento drammatico: il telefono è quello trovato dai ghisa tra gli effetti della persona investita dal tram, insieme alle chiavi della Ford. Ed è di un ragazzo nato nel 1998 in Ecuador: con ogni probabilità è lui la vittima di questa morte assurda, anche se per identificarlo ufficialmente occorrerà attendere l’esito dell’autopsia disposta dal magistrato di turno. Ai medici legali toccherà anche stabilire come sia morto il ragazzo, e se fosse ancora vivo quando è stato travolto nel buio.