Pochi, pochissimi secondi hanno evitato quella che poteva diventare una strage. Alla guida del treno regionale che venerdì mattina ha scontrato un container caduto poco prima da un convoglio merci c’era un abile macchinista di 41 anni. Grazie ai suoi riflessi e la tempestività con cui ha tirato il freno di emergenza, nessuno dei 132 passeggeri ha riportato più di qualche lesione. Ci sono cinque persone contuse, il ferito più grave dovrebbe essere il collega ventiquattrenne alla guida di uno dei 2 treni merci coinvolti nel precedente incidente con deragliamento di un convoglio e sganciamento di un container: nell’urto avrebbe riportato traumi alla schiena e al torace. Per fortuna, le sue condizioni non sono critiche. Scosso e spaventato, dal canto suo, ma illeso il macchinista del treno passeggeri che ha evitato il peggio.
Intanto sono iniziati i lavori di ripristino dell’infrastruttura danneggiata. La ripresa della circolazione ferroviaria, fra Milano Certosa e Milano Centrale, è prevista nella mattina di sabato 14 settembre.
L’incidente è avvenuto intorno alle 6.30 di mattina. Secondo la prima ricostruzione fatta dagli investigatori, la caduta del container sulla linea ferroviaria è stato causato da un precedente urto tra due treni merci, uno dei quali è uscito dai binari, che si sono trovati affiancati su un breve tratto. Pochi minuti dopo, sulla ferrovia occupata dal container, sarebbe dovuto passare il treno regionale 2411 di Trenord proveniente da Domodossola. Non appena ha visto il container, il macchinista ha azionato il freno e l’impatto con il treno è avvenuto quindi a velocità ridotta.
Arrivati sul posto, i soccorritori hanno trasportato in codice giallo all’ospedale Niguarda. Per quanto riguarda i passeggeri, cinque sono stati portati in ospedale ma in codice verde con diverse contusioni: un altro ragazzo di 24 anni, un uomo di 35, una donna di 37, un uomo di 51 e una donna di 64 anni.
Dopo l’incidente, l’assessore regionale lombardo ai Trasporti Franco Lucente ha detto che “è necessario avviare una riflessione sull'opportunità di limitare il transito dei treni merci negli orari in cui circolano prevalentemente i convogli dei pendolari”.