
Il terribile incidente di viale Umbria a Milano
Milano – Il ragazzo è fermo sul marciapiedi ad aspettare il verde. Poco più indietro ci sono i genitori. Sono libanesi con doppio passaporto anche canadese, vengono spesso a Milano e parlano fluentemente l’italiano: Michael N., diciott’anni appena compiuti, padre e madre sono all’angolo tra via Colletta e viale Umbria, sul marciapiedi opposto rispetto a quello dell’Esselunga; una loro conoscente racconterà ai vigili che poco prima aveva consigliato ai tre di visitare il Museo della Scienza e della Tecnologia.
Quell’incrocio, però, non lo attraverseranno mai, ritrovandosi in un amen al centro di una micidiale carambola: a farne le spese è il ragazzo, che viene travolto da una delle due auto e schiacciato contro un palo; ricoverato al Niguarda, finisce subito in sala operatoria. Ore 13.25 di ieri, la RS7, supercar dell’Audi da 140mila euro con soli sette esemplari in Italia, si è appena lasciata alle spalle piazzale Lodi e sta percorrendo viale Umbria in direzione Dateo: al volante c’è un dipendente della Scuderia 76, rivenditore di viale Pisa, che sta portando la macchina nera al nuovo proprietario; era un regalo, riferirà poi lo stesso acquirente arrivato sul posto con la moglie, per il ventisettesimo compleanno del figlio. Al semaforo, l’Audi passa, verosimilmente col verde, ma da sinistra sbuca la Renault Captur grigia guidata da una trentottenne: proviene da via Colletta e ha appena superato la preferenziale, in vista della svolta a sinistra in viale Umbria.
Il conducente della RS7 si accorge all’ultimo dell’altra auto e tenta una disperata sterzata a destra per evitare l’impatto, che però avviene con conseguenze disastrose: l’Audi viene colpita sulla fiancata sinistra e spinta verso il marciapiedi, proprio in direzione del giovane Michael. Il diciottenne fa giusto in tempo ad accorgersi che quell’auto gli sta piombando addosso, ma non ha il tempo materiale di spostarsi: viene travolto e schiacciato contro il palo del semaforo, buttato giù dalla violenza dell’impatto. La Captur si gira su se stessa e resta ferma al centro della carreggiata, con la parte anteriore rivolta verso viale Umbria, in senso opposto rispetto a quello di marcia.
In quei secondi drammatici, il telefono del conducente della RS7 continua a squillare: è il neo proprietario, che la sta aspettando sotto casa in via Lattanzio col figlio, a poche centinaia di metri di distanza. Il dipendente della rivendita d’auto, uscito praticamente illeso dall’abitacolo, lo gela: "Corra qui, c’è stato un incidente, un ragazzo sta morendo". In pochi minuti, viale Umbria si riempie di ambulanze, mezzi dei vigili del fuoco e auto della polizia locale: la trentottenne al volante della Captur viene trasportata in codice giallo per alcune contusioni. Il più grave è Michael, che viene estratto dalle lamiere e trasportato subito al Niguarda: ha fratture multiple, le sue condizioni sono ritenute estremamente preoccupanti dai medici. I genitori, di 52 e 57 anni, che hanno assistito in diretta alla scena, si sentono male e vengono accompagnati in ospedale sotto choc.
Poi inizia il lungo lavoro di ricostruzione dei ghisa del Radiomobile, che cercano telecamere che abbiano ripreso l’impatto e misurano con precisione le distanze tra i reperti: un faro dell’Audi viene ritrovato a una ventina di metri dal punto d’impatto. Bisogna capire chi sia passato al verde: secondo una prima ipotesi, era la RS7 ad avere strada libera, ma si tratta di informazioni tutte da confermare. Detto questo, va pure accertato a che velocità stessero procedendo Audi e Renault momento in cui si sono scontrate: gli evidenti danni alla carrozzeria sembrano deporre a favore del fatto che almeno una delle auto stesse viaggiando oltre il limite dei 50 chilometri orari.