ANDREA GIANNI
Cronaca

Morti bianche, strage di donne

In un anno vittime femminili raddoppiate. "Controlli inesistenti"

INCIDENTI Diminuiscono quelli che causano infortuni sul lavoro ma restano stabili i decessi

Milano, 18 maggio 2019 - Infortuni on mortali aumentati del 17% nel confronto tra i primi quattro mesi dell’anno e lo stesso periodo del 2018. Un +24% di malattie professionali denunciate. Morti sul lavoro quasi invariate in Lombardia anno dopo anno, con il picco nel 2018: anno che si aprì nel peggiore dei modi, con i quattro operai morti il 16 gennaio alla ditta Lamina di Milano. Una strage continua in fabbriche, cantieri edili, strade e aziende, che arriva a colpire sempre più anche la popolazione femminile. E la Città metropolitana di Milano è tra le province maglia nera in Italia, al secondo posto con 7 infortuni mortali nel primo trimestre 2019, preceduta solo da Roma. Seguono, nella triste classifica stilata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, Firenze e Vicenza (5 casi), Bolzano, Cuneo, Napoli, Palermo e Torino, con 4 morti bianche. «Le statistiche non tengono conto - spiega Vincenzo Cesare, segretario Uil Milano e Lombardia - della quota di incidenti che rimangono sommersi, non denunciati come infortunio professionale. In questo scenario la Regione Lombardia deve intensificare i controlli: con gli organici attuali un’azienda ha la probabilità di subire un’ispezione nell’arco di dieci anni. Noi siamo in campo per attività di formazione a partire dalle scuole elementari».

Anche il segretario generale Uil Milano e Lombardia, Danilo Margaritella, spiega che «a livello governativo c’è ancora tanto da fare». La formazione «è fondamentale», e «non deve essere vista come un orpello per le aziende ma come un valore aggiunto». Temi al centro di un convegno organizzato dal sindacato a Milano, dopo che Domenico Nese ha tagliato il traguardo in piazza Castello al termine del suo viaggio in bicicletta lungo la penisola per dire basta alle morti sul lavoro. Osservando le statistiche del Registro regionale infortuni mortali, su dati delle Ats Lombarde, si passa dai 13 morti del primo quadrimestre del 2014 ai 17 dello stesso periodo di quest’anno. E i settori più colpiti sono industria e costruzioni. L’elemento più rilevante legato alle morti sul lavoro nel Milanese riguarda però le donne, che secondo dati Inail passano dalle 10 del 2017 alle 20 del 2018, con un incremento percentuale del 100% mentre l’incremento relativo ai maschi è di 10.85%. «In questo scenario - spiega l’assessore al Lavoro del Comune di Milano Cristina Tajani - la decisione del Governo di tagliare i fondi Inail per la sicurezza sul lavoro è un segnale preoccupante».