
Milano, 24 gennaio 2023 - Una mano sul volante e l’altra sul cellulare. Lo sguardo sullo schermo invece che sul parabrezza. Scene che si ripetono in numerosi incroci della città, ma di normale non c’è nulla. La distrazione è la prima causa di incidente: secondo l’ultimo report di Istat nel 2021 è implicata nel 15% dei sinistri in Italia. A Milano l’effetto "testa fra le nuvole", causato dalla perdita della concentrazione, è il doppio della media nazionale: su 7.465 incidenti avvenuti nel 2021 (dati Aci-Istat) circa il 30% (2.280, di cui 8 mortali) sono imputabili alla guida distratta. "È una piaga da combattere, a partire dall’uso scriteriato del cellulare da parte degli utenti della strada, nessuno escluso: automobilisti ma anche ciclisti, pedoni, monopattinisti", sottolinea il presidente di Aci Milano, Geronimo La Russa. Sono 1.897 i sinistri del 2021 causati dal mancato rispetto dei segnali. Secondo Anas l’uso di un dispositivo elettronico - cellulare o navigatore - riduce i tempi di reazione del 50%. La soglia di attenzione si abbassa come se il guidatore avesse un tasso alcolemico di 0,8 grammi per litro (il limite è 0,5). Non bastavano le notifiche di Facebook, Instagram, Twitter, i vocali su WhatsApp: "Da quando alle riunioni fisiche si preferiscono le call vedo gente che guida usando il tablet. Qualcuno è così assorbito che si dimentica di pagare ma è più grave che perda il contatto con l’attività al volante. Così si moltiplicano gli incidenti all’incrocio", spiega il benzinaio Paolo Corti, del distributore Eni di piazzale Lotto.
Chissà se è consapevole del rischio il camionista che ieri alle 9.30 attraversava il semaforo di viale Marche compulsando il cellulare alla guida di un bestione Mercedes di colore giallo. "Questo incrocio con viale Zara è un disastro, sono sempre incollati allo schermo e a rimetterci sono gli scooteristi: due mesi fa ha perso la vita un giovane travolto da un’auto che non ha rispettato la precedenza, due settimane fa il conducente della macchina si è dimenticato di mettere la freccia e ha preso in pieno un due ruote. Il ragazzo è salvo ma il suo Peugeot Tweet è da buttare", spiega il meccanico dell’officina di moto "Gmp" di via Arbe. All’incrocio tra viale Umbria e Simone d’Orsenigo, battezzato "killer" a causa della frequenza degli incidenti, "mia figlia è stata investita due anni fa – sostiene Gianluca Milano, gelataio di viale Umbria –. La situazione è un po’ migliorata da quando hanno messo degli stop ma rimangono la velocità delle macchine e la tecno-distrazione" A pochi metri di distanza, all’angolo con via Pistrucci, l’operatrice di un’ambulanza privata sfila davanti all’obiettivo del nostro fotografo con lo schermo luminoso in mano. Non proprio un modello da seguire.