
Alberto Fulgione, presidente di Cem Ambiente
Non solo rifiuti e ambiente, ma sostenibilità a tutto tondo, sociale ed economica. È questa la chiave di Cem Ambiente, azienda a totale capitale pubblico in espansione: tra il 2026 e il 2027 l’obiettivo è internalizzare alcune lavorazioni e arrivare a sfiorare gli 800 addetti, il doppio di quelli attuali.
Presidente Alberto Fulgione, venerdì sarete all’istituto superiore Da Vinci a parlare di futuro ai ragazzi. Perché?
"Ogni anno incontriamo 5mila 700 alunni. In questa occasione ci saranno interventi legati ai temi che sentiamo più vicini. Saranno illustrati con un linguaggio su misura. Anche per questo abbiamo invitato Stefano Gandelli, content creator di Geopop. Non possiamo ottenere i risultati a cui aspiriamo sulla differenziata solo con la capacità organizzativa e il lavoro sul campo. Se non si passa dalla consapevolezza del cittadino, non otterremmo mai i traguardi sperati. La diffusione culturale, la salvaguardia ambientale devono passare dalle persone. E, per avere consapevolezza, bisogna conoscere. Abbiamo aumentato l’educazione ambientale rivolta ai ragazzi: è nelle loro scelte che si scrive il futuro".
Quanto si differenzia oggi?
"Nei 76 Comuni dove operiamo, suddivisi tra Monza Brianza, Adda Martesana, Lodigiano e un Comune del Pavese, si supera la media globale dell’82%. Ci sono Comuni che raggiungono il 90%. Questo dato è anche frutto dell’introduzione dell’ecuosacco che riduce la produzione del secco e di riflesso aumenta la differenziata. Siamo una società presa come modello: abbiamo inventato 10 anni fa l’ecuosacco".
Qual è allora la sfida futura?
"Migliorare ancora di più il dato. I Comuni chiedono intercettare lo scarto prima dell’arrivo in piattaforma attraverso centri di riuso. Non si butta qualcosa che può essere valorizzato, non lo si fa diventare rifiuto ma gli si dà valore subito. Un altro punto su cui solleè il packaging. Tutto si può riciclare, ma prima va trasformato. Riusciamo a recuperare il 96% dalle terre di spazzamento nel nostro impianto a Liscate, che le differenzia con il lavaggio e le recupera: il terriccio diventa compost fertilizzante e la ghiaia è venduta a centri edili".
Laura Lana