Milano – “Fuori CL dall’Università”. È l’urlo che tra altri slogan, spintoni, e bestemmie ha interrotto martedì un convegno organizzato in un’aula dell’Università Statale in via Celoria 20, zona Città Studi, organizzato dalla lista Obiettivo studenti Unimi Medicina e Sanitarie. Titolo dell’iniziativa: “Accogliere la vita – storia di libere scelte“. A denunciare il fatto sono gli stessi promotori, con un comunicato e un video. Relatrici dell’evento erano Soemia Sibillo, direttrice del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli, Chiara Locatelli, neonatologa del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, specialista in cure palliative perinatali e Costanza Raimondi, ricercatrice in bioetica alla Cattolica.
Gli organizzatori denunciano “atti di boicottaggio di diversi movimenti studenteschi di sinistra: Udu, Studenti Indipendenti, Cambiare Rotta, Rebelot e alcuni attivisti che hanno occupato un immobile nella zona di Città Studi”. Staccati, sottolineano, anche luci e microfoni. Gettata pure acqua per impedire il convegno che aveva come obiettivo, hanno spiegato i promotori, raccontare storie di mamme che hanno deciso di non ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza nonostante un contesto personale e familiare difficile. Secondo il collettivo di sinistra, invece, l’evento aveva un chiaro intento “antiabortista”.
La nota dell’ateneo
“L’Università degli Studi di Milano – è la nota dell’università – esprime ferma condanna a ogni forma di violenza e di intolleranza. La nostra Università persegue e continuerà a perseguire il diritto di libera espressione. Ribadiamo, pertanto, il nostro impegno a fare chiarezza su quanto avvenuto”. La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha sentito telefonicamente la rettrice della Statale, Marina Brambilla. Entrambe, si legge in una nota del dicastero, “hanno espresso ferma condanna per i fatti. Il ministro ha inoltre offerto tutto il supporto necessario affinché l’ateneo rimanga un libero luogo di confronto”.