REDAZIONE MILANO

Spionaggio russo a Milano, chiesto il processo per i due imprenditori brianzoli vicini agli agenti di Mosca

Attivi nel settore immobiliare, i due (di 34 e 62 anni) secondo l’accusa volevano costruire nel capoluogo lombardo una rete di “case sicure” per cittadini russi

Tra i "servizi" forniti all'intelligence russa una mappa delle zone coperte da videosorveglianza

Tra i "servizi" forniti all'intelligence russa una mappa delle zone coperte da videosorveglianza

Milano, 24 gennaio 2025 – Chiesto il rinvio a giudizio per due imprenditori brianzoli, di 34 e 62 anni, attivi nel settore immobiliare, indagati per corruzione del cittadino da parte dello straniero con l'aggravante della finalità di terrorismo o di eversione. Secondo l'indagine del Ros dei Carabinieri, si sarebbero messi a disposizione dei servizi di intelligence della Federazione Russa per svolgere "delle attività per sostenere la pace in ogni modo" sostenendo di avere "competenze", "strutture", "tecnologia" e capacità di muoversi.

A chiedere il processo per entrambi è stato il pm della sezione distrettuale antiterrorismo della Procura di Milano, Alessandro Gobbis. Nei loro confronti Gobbis, coordinato dal procuratore capo Marcello Viola e dal aggiunto Eugenio Fusco, lo scorso novembre aveva notificato un avviso di chiusura delle indagini preliminari. Dall'atto emergeva il progetto dei due indagati di costituire nel capoluogo lombardo, una rete di "case sicure", ossia strutture ricettive per ospitare cittadini russi in transito sul territorio italiano, omettendone la registrazione e tutelandone la privacy. E anche, che tra le diverse proposte fatte al Fsb, i due uomini avrebbero monitorato a Roma, con una serie di pedinamenti, un uomo di interesse per Mosca.