REDAZIONE MILANO

Cantiere Park Tower a Crescenzago, sei persone rischiano il processo per i tre grattacieli

La Procura di Milano ha chiesto il processo per un imprenditore, un architetto, un progettista e tre dipendenti del Comune

A sinistra, il rendering del progetto Park Towers in via Crescenzago. A destra, il cantiere dei grattacieli

A sinistra, il rendering del progetto Park Towers in via Crescenzago. A destra, il cantiere dei grattacieli

Milano, 31 maggio 2024 – Sei persone, tra cui un dirigente, un responsabile e un tecnico dello Sportello unico dell'edilizia del Comune di Milano, rischiano di andare alla sbarra per lottizzazione abusiva, abuso edilizio e abuso d'ufficio. La Procura, infatti, ha chiesto il processo in uno dei filoni delle numerose inchieste sull'urbanistica, in particolare quello sulle Park Towers di via Crescenzago, vicino al Parco Lambro.

Gli indagati

Per la costruzione dei tre edifici, alti rispettivamente 81, 59 e 10 metri, per 23, 16 e 3 piani, per un totale di 113 appartamenti, rischiano di finire a processo (dovrà decidere un gup) l'imprenditore e amministratore di Bluestone, Andrea Bezziccheri, l'architetto e progettista, i tre dipendenti Palazzo Marino e il rappresentante legale della società che ha eseguito i lavori.

Le inchieste

Dalle indagini, chiuse a fine gennaio, coordinate dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici e condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, è emerso che sarebbe stata una "operazione speculativa a favore dell'investitore privato". Anche in questa inchiesta, così come nelle altre simili con al centro palazzi e grattacieli della città, i pm ipotizzano violazioni di leggi urbanistiche e paesaggistiche, con nuove costruzioni fatte passare per ristrutturazioni e in assenza, quindi, dei piani attuativi necessari, di annessi servizi per i residenti delle aree interessate e con oneri di urbanizzazione pagati dai costruttori ma al ribasso.

A gennaio il gip Daniela Cardamone, pur rigettando la richiesta di sequestro preventivo delle Park Towers, rilevando la "sproporzione di tale rimedio giuridico in relazione allo stato troppo avanzato dei lavori (ormai quasi ultimati)", aveva riconosciuto "la piena fondatezza dell'impianto accusatorio e la sussistenza dei reati". Negli atti veniva sottolineato come la giurisprudenza di Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e Cassazione "sia concorde e univoca" nel ritenere "la pianificazione urbanistica un obbligo imprescindibile della pubblica amministrazione, e un diritto della popolazione, e che pertanto costruzioni impattanti", per via dei nuovi carichi urbanistici che creano, come le torri di via Crescenzago, "non possono essere realizzate in assenza di un previo 'piano attuativo'" in modo che sia assicurato "il raccordo con l'edificato preesistente e il necessario ridimensionamento dei servizi nell'intera zona".

La valanga di inchieste

È la seconda richiesta di rinvio a giudizio, finora inoltrata all'ufficio gip, sul caso urbanistica, dopo quella dei mesi scorsi che aveva riguardato la costruzione della Torre Milano, un grattacielo residenziale di 24 piani in via Stresa. 

Di recente la Procura, guidata da Marcello Viola, ha anche chiesto al Comune l'elenco di palazzi e progetti immobiliari, a partire dal 2020, con determinate caratteristiche: l'altezza superiore a 25 metri e quindi la necessità di un piano attuativo per la costruzione, le facciate vincolate dalle Belle Arti e le realizzazioni all'interno di cortili. Una delle strade che potrebbero essere percorse, nei vari procedimenti penali in corso (altre indagini stanno per essere chiuse) su questo tema, è anche quella della "giustizia riparativa", ossia di versamenti da parte dei costruttori di somme da investire sulle aree interessate.