REDAZIONE MILANO

Sul caso di Leonardo La Russa la Procura deciderà entro dieci giorni: archiviazione o processo?

Il figlio del presidente del Senato è indagato per violenza sessuale ai danni di una ragazza di 22 anni. Gli inquirenti vogliono approfondire i contatti tra Ignazio La Russa e la società Equalize

Leonardo Apache La Russa esce dal tribunale di Milano

Leonardo Apache La Russa esce dal tribunale di Milano

Milano – Manca poco, pochissimo, alla decisione della Procura di Milano sul caso di presunta violenza sessuale in cui sono indagati Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e l’amico Tommaso Gilardoni. Entro una settimana o poco più il pubblico ministero Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella, col coordinamento del procuratore Marcello Viola, concluderanno le indagini e decideranno se archiviare l’inchiesta oppure chiedere il rinvio a giudizio. In entrambi i casi, sarà il giudice per le indagini preliminari a pronunciarsi.

La presunta violenza

Tutto è iniziato lo scorso maggio, quando una ragazza di 22 anni ha accusato Leonardo La Russa – suo ex compagno di liceo – di averla drogata durante una serata alla discoteca Apophis di Milano, portata a casa e poi aver approfittato del suo stato di incoscienza per violentarla. In quella situazione, lei ha riferito che un amico di Leonardo che era lì quella sera – poi identificato in Gilardoni – avrebbe avuto un rapporto sessuale con lei a sua insaputa perché stordita e incosciente. La Russa e Gilardoni hanno respinto le accuse sostenendo che si era tratto di un rapporto “consensuale”.

Il legame col caso Equalize

La Procura vuole eseguire ancora alcuni ultimi approfondimenti sulla questione dei presunti contatti tra il presidente del Senato La Russa ed Enrico Pazzali, presidente autosospeso di Fondazione Fiera Milano e indagato nell’inchiesta sulle cyber-spie e sui dossieraggi illegali in qualità di titolare dell’agenzia di investigazione Equalize. Gli inquirenti hanno acquisito e verificato le dichiarazioni dei verbali di Samuele Calamucci, mente informatica ed ex braccio destro di Carmine Gallo, attualmente ai domiciliari. E ciò dopo che era emersa una notizia sui contenuti di un interrogatorio dell’hacker. Calamucci ha raccontato di aver sentito Pazzali parlare al telefono della vicenda con tale “Ignazio”, con riferimento al presidente del Senato.

Da quanto si è saputo, le dichiarazioni non collocherebbero quella chiamata nel giorno o nei giorni successivi alla notte degli abusi denunciati dalla 22enne. Avrebbe parlato, come altri indagati, di colloqui che c'erano tra La Russa e Pazzali, data la conoscenza tra i due, ma avrebbe collocato quella telefonata sul caso del terzogenito del presidente del Senato ad un periodo in cui la vicenda era già emersa dai media. Stessa tempistica per la telefonata tra un militare e Pazzali e che non sarebbe stata fatta nell'interesse di La Russa. E dai tabulati acquisiti non risultano contatti La Russa-Pazzali il 19 maggio 2023.

Gli inquirenti, comunque, rileggeranno gli elementi agli atti, non effettueranno, a quanto pare, nuove audizioni e poi tireranno le somme, entro fine mese, sull'inchiesta (chiusura o richiesta archiviazione) che coinvolge il figlio del presidente del Senato. Non servirà, pare, una richiesta di proroga indagini.