
Una patologia ancora in parte sconosciuta, invalidante per chi ne è affetto, pesante da sopportare anche per i familiari dei malati. L’associazione Amame vuole contribuire a riaccendere i riflettori sull’universo dell’Alzheimer. Appuntamento domani alle 17.45 al castello di Melegnano per il workshop "I(N)dimenticati", un’occasione di studio e dibattito su una delle malattie meno facili da gestire, con ricadute sulla mente, ma anche sul fisico. Nella tavola rotonda si confronteranno, tra l’altro, medici, esperti, esponenti dell’associazionismo e del mondo delle Rsa per fare il punto su una serie di temi, dalle terapie farmacologiche all’importanza di un legame sempre più stretto tra ospedali e territorio. Obiettivo del seminario è anche "far conoscere l’attività di Amame", spiega Massimo Sabbatini (nella foto), presidente del sodalizio che da cinque anni cerca di tendere una mano ai malati e alle loro famiglie. Nata dall’esperienza di "Alzheimer Café", progetto promosso dalla Rsa Castellini e pensato per mettere in contatto tra loro i famigliari dei malati, oggi l’associazione aiuta una quindicina di persone con demenza.
"Ai malati vengono proposte attività come arte-terapia, ginnastica, orientamento spazio-temporale; ai loro caregiver si cerca di fare formazione e informazione - racconta il presidente -. Lo scopo è far sentire le famiglie meno sole e contribuire, per quanto possibile, alla gestione della malattia". Tra i relatori del workshop anche Simona Mascellaro della Federazione Italiana Alzheimer, Antonio Guaita della fondazione Golgi-Cenci, le dottoresse Carla Zanferrari e Giorgia Rodolfi dell’Asst di Melegnano e della Martesana. Il poeta melegnanese Guido Oldani, candidato italiano al Nobel 2021 per la letteratura, leggerà la poesia "La fatina dell’Alzheimer".
Alessandra Zanardi