
Carlotta Serra metterà in mostra i regali della poetessa dei Navigli al padre
Da un verso di Alda Merini, “Tornare a fiorire“, è nato lo slogan per celebrare i 45 anni di Colce. Dai suoi aforismi le parole chiave che hanno accompagnato le riflessioni di questi giorni. Da materialI ineditI della poetessa dei Navigli è nata una mostra, che si farà itinerante grazie a Carlotta Serra (nella foto), vicepresidente della cooperativa che ha donato parte della sua collezione privata, fatta dai libretti pieni di frasi, immagini, dipinti e piccoli oggetti, come ad esempio uno specchietto. E poi, ancora, articoli e fotografie. "Ci siamo detti ‘Dobbiamo fare qualcosa e restituire questo materiale nella sua bellezza e complessità’. Questo evento legava tutto perfettamente".
Carlotta ha ereditato questo tesoro da suo padre Adolfo che, a sua volta, lo aveva ricevuto in dono dalla stessa Merini. "A metà degli anni ‘80 mio padre aprì un locale sui Navigli. Lei non era ancora famosa. Scriveva e mangiava da papà, che aveva sempre un tavolo prenotato per lei. Alda non aveva disponibilità economica e da noi trovava sempre pranzo e cena garantiti. Quando scriveva, portava alcune opere". Collocare questo patrimonio in Colce "è stata un’unione naturale di intenti, emozione e vite. Nella mia prospettiva è importante che possa essere usato per agire socialmente, organizzare momenti di confronto e approfondimenti. Quando papà è morto, ho trovato questa collezione. L’intento è anche dare nuovamente voce ad Alda".
Oltre la poetessa. "La ricordo una persona complessa. Il mio terrazzo affacciava sul suo balcone. Spesso mi chiedeva di andare da lei, che viveva nella confusione più totale. Scriveva sui muri, scriveva ovunque. Fumava. Io ero molto giovane: la ricordo burbera e silenziosa. Un carattere molto forte e ruvido. Una persona speciale nella sua distanza e durezza. Il rapporto con papà non è stato sempre facile, perché erano due persone intense anche se in modo diverso". Carlotta ha tenuto per sé parte della collezione di papà. "Sono legata a tutti gli aforismi, a quello che ha scritto a mano oltre che al materiale dedicato a me e che ho a casa. Ricordo quando presentò il progetto che poi l’avrebbe resa grande: era felice e non consapevole del successo che sarebbe arrivato". La.La.