L’inflazione e i continui rincari spingono gli italiani ad aumentare il ricorso al credito, con l’effetto di accrescere lo stock di debito pro-capite da rimborsare. Nei primi sei mesi dell’anno, rileva la Mappa del Credito di Crif, gli italiani con un finanziamento in corso sono saliti dal 46% al 51,4% della popolazione maggiorenne (+11,8% sul primo semestre 2022) mentre la rata media mensile da rimborsare è cresciuta del 5,6% a 322 euro e l’esposizione residua è aumentata del 9,3% a 34.875 euro. È la prima volta almeno dal 2018, secondo Crif, che più di un italiano su due risulta avere un finanziamento attivo.
"In questa prima parte dell’anno sia l’importo della rata mensile sia l’esposizione residua risultano in aumento non solo a causa della crescita dei tassi di interesse, ma anche per il persistere di un alto livello di inflazione che può indurre le famiglie a ricorrere al credito per fronteggiare le aumentate spese", commenta Beatrice Rubini, direttrice della linea Mister Credit di Crif. I prestiti destinati all’acquisto di uno specifico bene, come ad esempio l’auto, a crescere maggiormente sia come numero di soggetti che hanno almeno un contratto in corso (+12,3%), sia come contratti attivi (+11,9%), con un’incidenza che sale dal 50,6% al 51,3% del totale dei finanziamenti. In calo dal 20,2% al 19,3%, invece, l’incidenza dei mutui, anche se, a causa dei tassi, si registra un aumento delle rate (+13,5%) e dell’esposizione residua (+10,8%) maggiore rispetto al totale. In lieve crescita, dal 29,2% al 29,4%, anche l’incidenza dei beni personali. Per quanto riguarda la sostenibilità del debito i dati degli ultimi mesi del 2022 e il primo trimestre 2023 confermano "la buona qualità del credito, in particolare dei mutui ipotecari"