REDAZIONE MILANO

A letto con l’influenza? Febbre (lunga), virus intestinali e raffreddore sono gli ospiti non graditi delle feste in Lombardia

In regione sono in crescita i casi anche se il picco è atteso intorno alla metà di gennaio. Attivi gli Hotspot infettivologici. I più colpiti sono i bambini sotto i cinque anni

L'influenza 2024 al momento sembra avere un andamento più lento rispetto all'anno scorso

L'influenza 2024 al momento sembra avere un andamento più lento rispetto all'anno scorso

Milano, 30 dicembre 2024 – Se state trascorrendo queste feste in compagnia di febbre, raffreddore, sintomi gastro-intestinali e mal di gola sappiate che non siete soli. L’influenza – come ampiamente preannunciato – ha iniziato a colpire duramente. Del resto basta fare un rapido scroll sul cellulare per avere un polso (empirico) della situazione: defezioni e assenze causate dai malanni di stagione certo non mancano anche quest’anno. Il picco non è ancora arrivato, anche se ormai è vicino (stando alle ultime previsioni è atteso per la metà di gennaio).

Milano – Sono moltissime le persone in Lombardia che negli ultimi giorni sono costrette a letto dall’influenza stagionale che, secondo gli esperti, raggiungerà il picco di contagi intorno a metà gennaio. A causare il raffreddore comune è un vasto gruppo di virus, il più comune dei quali è il rinovirus: questo malanno stagionale colpisce milioni di persone ogni anno, con sintomi quali naso che cola, congestione, mal di gola, starnuti e, talvolta, febbre. Nonostante la sua diffusione e il suo impatto sulla qualità della vita, il raffreddore è spesso circondato da miti e rimedi casalinghi di dubbia efficacia. Meglio quindi sfatare alcune false credenze.

In base ai più recenti dati di RespiVirNet - Sorveglianza integrata dei virus respiratori (aggiornamento del 27 dicembre) la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari a 9,1%, in aumento rispetto alla settimana precedente (6,6%). Va comunque sottolineato che attualmente è in atto una co-circolazione di diversi virus respiratorianche in Lombardia –  che contribuisce a determinare il valore di incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) registrato dell’ultima settimana (10,1 casi/1000 assistiti) tra cui in particolare Rhinovirus, virus influenzali e VRS.

“Questa è una forma influenzale lunga che porta ad avere la febbre per 3-4 o anche 5 giorni e con temperatura a 39-40°. La febbre non scende perché è il normale corso dell'influenza - ha ricordato l’infettivologo Matteo Bassetti –. Si prendono gli antipiretici, si sta a casa. Evitiamo gli antibiotici ed evitiamo di correre nei pronto soccorso”. Importante – per la tutela dei fragili ma anche per allentare la pressione sui presidi ospedalieri – il ruolo giocato dal vaccino. In Lombardia quest’anno la campagna di vaccinazioni anti influenzale ha fatto segnare un +10% rispetto a un anno fa.

Per migliorare la gestione delle sindromi respiratorie virali in regione nel corso dei mesi invernali è stata lanciata l’iniziativa sperimentale degli 'Hotspot infettivologici'. Riguardano il primo livello di cura ed offrono un supporto sul territorio per i cittadini durante le fasce orarie in cui non è prevista l'attività ordinaria dei medici di medicina generale. Gli Hotspot sono attivi nelle sedi Asst situate in strutture di Continuità Assistenziale, Case di Comunità o spazi dedicati all'interno di presidi ospedalieri. Sono operativi dalle 20 alle 24, 7 giorni su 7. Non sono ad accesso diretto, i medici di continuità assistenziale valuteranno telefonicamente la necessità di indirizzare l'assistito (cittadini dai 6 anni in su con sindromi respiratorie) presso l'Hotspot più vicino.