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Influenza, l'esperto rassicura: "Il virus non è mutato"

Il virus non è mutato, pertanto il vaccino messo in circolazione è ancora efficace

Il Covid continua a girare

Milano, 17 gennaio 2017 - Il picco dell'influenza dovrebbe arrivare la prossima settimana, l'ultima di gennaio. Intanto però arriva una rassicurazione: "L'influenza sta facendo il suo corso, come avevamo preventivato. Il virus, ad oggi, non è mutato rispetto a quanto previsto e rispetto agli antigeni contenuti nel vaccino". A rassicurare sull'ipotesi di una temuta mutazione del virus, "come era accaduto nella stagione 2009-2010, e aumentando quindi la possibilità di contrarlo una seconda volta o di contrarlo anche se vaccinati", è Fabrizio Pregliasco, virologo presso il Dipartimento Scienze biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano. Il ceppo A/Bolzano/7/2016 è la piccola variante italiana del sottotipo dominante H3N2, che però non comporta conseguenze significative. Se l'influenza quest'anno risulta più aggressiva non è quindi per una mutazione genetica, ma perché l'H3N2 è un virus che colpisce molto gli anziani, ovvero la fascia di popolazione che presenta complicanze più frequenti. Intanto, complici le fredde temperature, l'influenza continua a diffondersi non solo in Italia, ma anche nel resto di Europa, secondo quanto mostra il bollettino di sorveglianza della stagione influenzale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). In Europa, nella prima settimana del 2017, l'incidenza è stata di alta intensità e i Paesi con i più alti tassi sono stati Albania e Macedonia; in Francia, Irlanda e Finalndia si segnala intensità alta, mentre in Italia viene definita media. L'attività del virus, aumenta anche in Asia orientale, Nord America e Nord Africa, mentre nel sud-est asiatico continua a diminuire. Ovunque, precisa l'Oms, il virus A (H3N2) risulta predominante