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Milano - Quaranta morti sul lavoro in Lombardia l’anno scorso, e quattro solo a gennaio 2022. Infortuni che crescono mentre, al contrario, cala il personale nelle Ats dedicato esclusivamente alla prevenzione e vigilanza in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel 1995 si contavano 3809 operatori nei Dipartimenti di prevenzione, calati a 2250 nel 2017. Il personale dei Servizi prevenzione sicurezza ambienti di lavoro delle Ats è passato da 993 unità nel 2010 a 589 nel 2020. Numeri impietosi, che dipingono un dimezzamento del personale, elencati in una mozione presentata dal Pd (primo firmatario Matteo Piloni) e approvata all’unanimità nell’ultima seduta del Consiglio regionale.
Il testo è il primo passo di una battaglia anche politica sulla sicurezza sul lavoro, che vede una tappa anche nel protocollo d’intesa fra la Regione e Anci Lombardia, l’associazione dei Comuni, per il "potenziamento dei controlli delle Ats nei cantieri edili congiuntamente alla polizia locale". «Guardiamo con attenzione alle due misure introdotte", spiega Enrico Vizza, segretario generale della Feneal-Uil Lombardia che nelle scorse settimane aveva scritto una lettera agli 80 consiglieri regionali per chiedere interventi più efficaci.
"Serve un cambio di passo – spiega – anche guardando in prospettiva alle opere legate al Pnrr e alle Olimpiadi invernali". Opere che si tradurranno in un nuovo volano per l’edilizia, già al centro di un boom per effetto dei bonus ma con condizioni di lavoro sempre problematiche. La mozione approvata all’unanimità impegna la Giunta regionale a "implementare le risorse per la programmazione e il sostegno di iniziative di prevenzione e di promozione della salute in ogni fascia d’età e in ogni ambiente di lavoro e a garantire piena attuazione del piano di assunzioni e completamento negli organici delle Ats dei nuovi dipendenti dedicati alla prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro".
Viene ribadito il concetto che "la pandemia non deve spostare l’attenzione dalla ripresa dei ritmi produttivi in corso a scapito della sicurezza sul lavoro". Risorse e nuovo personale, quindi, per fermare la strage. Secondo i dati Inail nel 2021 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e ottobre sono state 448.110 (+6,3% rispetto allo stesso periodo del 2020) mentre sono 1.017 quelle per infortuni con esito mortale (-1,8%); le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nei primi 10 mesi del 2021 sono state 448.110, quasi 27mila in più (+6,3%) rispetto allo stesso periodo del 2020, sintesi di un decremento delle denunce nel trimestre gennaio-marzo (-11%), di un incremento nel periodo aprile-settembre (+21%) e di un -8% ad ottobre, nel confronto tra i due anni. I dati risentono delle restrizioni decise per fronteggiare la pandemia.
Intanto gli assessori regionali Letizia Moratti (Welfare) e Riccardo De Corato (Sicurezza) hanno scritto una lettera ai sindaci Lombardi, nell’ambito del protocollo con Anci per portare gli agenti della polizia locale nei cantieri edili. "Il primo passo – scrivono – sarà la formazione specialistica di un ristretto numero di operatori di polizia locale in forze presso i capoluoghi di provincia che, attraverso il trasferimento di conoscenze dei Servizi Psal delle Ats, consentirà l’avvio di prassi operative condivise".