SIMONA BALLATORE
Cronaca

Politecnico, la storia di Rania: "Per me l'istruzione è un riscatto"

La giovane di origine egiziana, al primo anno di ingegneria, ha ricevuto una borsa di studio. Ecco la sua storia

Rania Zaed 20 anni è al primo anno di Ingegneria matematica al Politecnico

Milano, 12 maggio 2019 – «I miei genitori hanno investito affinché io e i miei fratelli ambissimo a un’elevata formazione. Per noi significa riscatto sociale, prima di tutto». Rania Zaed ha 20 anni ed è al primo anno di Ingegneria matematica al Politecnico di Milano. Ha appena vinto per merito una delle borse di studio “Amazon - Women in Innovation”, creata per aiutare giovani donne a realizzare i propri progetti di carriera nel campo dell’innovazione e della tecnologia. Seimila euro all’anno per tre anni e un mentore a disposizione per sviluppare competenze utili per il lavoro futuro. Il premio viene assegnato dopo il primo semestre per includere nella valutazione non solo gli spetti curricolari pre universitari ma anche la prima parte del percorso accademico. Rania ha origini egiziane, i suoi genitori sono arrivati in Lombardia circa 30 anni fa.

Quando ha capito la sua strada?

«Da bambina. Anche se in realtà all’inizio sognavo di diventare medico. Matematica però mi piaceva così tanto... Così quando è arrivato il momento ho scelto ingegneria matematica al Politecnico di Milano, sentivo la necessità di approfondire meglio la materia».

Nessuno le ha mai remato contro dicendo che non era una facoltà “da donne”?

«Io venivo dal liceo classico. Ma sia a scuola che in famiglia mi hanno sempre incoraggiato. In particolare il mio professore di matematica del liceo di Saronno e mia mamma, che è anche la mia migliore amica. I miei genitori hanno insegnato a me e ai miei fratelli sin da piccoli a impegnarci per ottenere un’elevata istruzione, uno fa Economia e Finanza alla Bicocca e l’altro Medicina all’Humanitas. Io sono la più piccolina, ma puntano molto su di me e hanno appoggiato al 100% la mia scelta di Ingegneria. Non solo sono contenti dei risultati ma credono moltissimo in me».

Sfata tutti i pregiudizi di genere...

«Chi l’ha detto che le donne sono meno brave nelle materie scientifiche rispetto alle materie umanistiche? Guardate Rita Levi Montalcini...».

Il suo modello?

«Non ho un vero e proprio modello, ma ci sono figure importanti che ci guidano. Nel mio corso di studi fortunatamente ho incontrato tante ragazze, la cosa mi ha sorpreso all’inizio in positivo. Bisogna scardinare i pregiudizi per cui l’ingegneria non sarebbe adatta alle ragazze e fondamentale diventa il ruolo dei docenti, che possono davvero trasmettere la passione e indirizzare verso questi studi».

Primo impatto al Politecnico...

«All’inizio non è stato facile. Ma non perché venivo dal classico, che ti dà una preparazione solida e strumenti che servono. L’università è un mondo nuovo. Quando ho cominciato a capire il meccanismo ho recuperato subito. Adesso ho la media del 27».

E ha meritato una borsa di studio.

«Non me lo sarei mai aspettata quando ho cominciato. Sono molto soddisfatta. Penso sia un ottimo strumento per incoraggiare le ragazze a frequentare il percorso di studi con soddisfazione».

Cosa farà da “grande”?

«Mi piacerebbe lavorare nel settore finanziario. Il Politecnico ha una magistrale in Finanza. Ma mi interessano anche intelligenza artificiale e robotica».