Milano, 7 ottobre 2024 – “La casa di Roby” è un’applicazione per promuovere l’autonomia abitativa di giovani persone con disabilità cognitive. “Invenzio”, invece, è un totem digitale che si ispira alla natura per la stimolazione cognitiva e il benessere degli anziani. Sono questi i due primi prototipi tecnologici sviluppati nell’ambito del percorso “Capstone per il sociale”, promosso dal Politecnico di Milano in collaborazione con Fondazione Triulza.
Queste due prime best practices sono anche la prova concreta del forte impatto che genera la convergenza tra competenze sociali e tecnologiche – gestionali per l’innovazione e la crescita delle organizzazioni del terzo settore e per dare una risposta efficace ai bisogni delle persone.
Il progetto ha coinvolto ricercatori e studenti della laurea magistrale in Ingegneria gestionale e in Ingegneria biomedica nello sviluppo di prototipi tecnologici, partendo dai bisogni o dalle idee ancora nel cassetto di cooperative e realtà del sociale. Durante la presentazione dei risultati della prima edizione nella Social innovation academy di Mind, i promotori hanno dato il via alla raccolta di candidature per la seconda edizione con l’organizzazione di incontri one-to-one con una ventina di cooperative e realtà sociali presenti.
“Generare innovazione e impatto sociale reali implica mettere al servizio dei bisogni e del benessere delle persone i progressi tecnici e scientifici. Siamo riusciti a mettere in campo un nuovo modello di trasferimento tecnologico verso le realtà del terzo settore e dell’economia civile, che integra e potenzia ulteriormente le attività e i progetti che stiamo sviluppando in Mind con gli altri partner – afferma Chiara Pennasi, Direttore di Fondazione Triulza –. L’obiettivo è innovare e rafforzare le competenze tecniche, tecnologiche e gestionali delle nostre organizzazioni e attirare talenti per rispondere in modo nuovo ed efficace ai bisogni sociali delle persone e affrontare le sfide del futuro”.
Nello sviluppo dei due prototipi sono stati fondamentali il coinvolgimento degli stessi beneficiari dei servizi innovativi proposti e l’efficacia comunicativa e relazionale dimostrata dagli studenti coinvolti. “La casa di Roby” della cooperativa sociale Eureka di San Donato è un’applicazione per promuovere l’autonomia abitativa di giovani persone con disabilità cognitive. I ragazzi ospiti della struttura hanno partecipato a incontri con i giovani ingegneri per dar vita a una soluzione tecnologica personalizzata, anche con l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, in grado di aiutarli a svolgere i loro impegni quotidiani tenendo conto delle proprie capacità e abilità.
“Nell’ambito di questa iniziativa, i nostri studenti hanno avuto l'opportunità di applicare le loro conoscenze tecniche e progettuali a casi concreti, lavorando a stretto contatto con due realtà presenti sul territorio - spiegano Alfonso Gautieri ed Emanuele Lettieri, professori associati del Politecnico di Milano, coordinatori del percorso -. Attraverso questi progetti, gli studenti non solo hanno potuto mettere in pratica ciò che hanno appreso nei corsi di ingegneria, ma hanno avuto anche l'opportunità di confrontarsi con problematiche reali, imparare a lavorare in team interdisciplinari e contribuire concretamente a cause di grande valore sociale”.
“Invenzio” della cooperativa sociale Residenze del Sole di Cinisello Balsamo è invece un totem digitale interattivo per la stimolazione cognitiva e il benessere degli anziani affetti da lieve e media demenza che si ispira ed è integrato nella natura del giardino della Rsa. Grazie all’uso del riconoscimento facciale, dell’intelligenza artificiale e degli incontri con gli anziani, agli operatori della residenza e a un’agronoma, sono stati creati giochi e attività personalizzate che stimolano la memoria, aumentano la fruizione e l'interazione sensoriale con il giardino e incrementano il coinvolgimento dei familiari.