Giovanni Fasano e Graziana Bargiggia, morti ieri nell’incidente a Pozzo, sono solo le ultime vittime che allungano la scia di sangue sulle strade dell’hinterland. Febbraio è stato un mese nero per le vittime della strada con tre tragedie che hanno segnato l’immaginario collettivo: il primo è il tamponamento alla barriera di Milano Ghisolfa in cui hanno perso la vita Laura Amato di 54 anni e Claudia Turconi di 59, a centrarle mentre stavano prendendo il biglietto al casello, una Lancia Musa lanciata a 150 chilometri l’ora guidata da un 39enne che aveva fumato cannabis e assunto benzodiazepine. Era la notte fra venerdì e sabato 17 e 18 e le due donne tornavano da una festa di compleanno. Stesso destino in un altro punto dell’A4 per l’addestratrice cinofila 33enne di Seregno Beatrice dell’Orto che coi suoi cani alla guida di un Volkswagen Caddy si è scontrata contro un tir senza lasciarle scampo: è morta sul colpo all’altezza di Pero in direzione Venezia, il 22 febbraio. Salvi i due cuccioli. Il 4 marzo invece è toccato a nonna e nipote di Biella, 58 e 15 anni, sempre sull’A4, in un altro tratto critico, fra Rho Fiera e Milano Certosa, coinvolte in un incidente con altre due auto e un tir, ad avere la peggio sono state loro: soccorsi velocissimi ma vani, entrambe erano già senza vita. Bar.Cal.
CronacaInizio d’anno nero sulle strade: sette le vittime