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"Oltre quattromila precari rischiano di essere tagliati fuori da qualsiasi procedura abilitante". A lanciare l’appello è Uil Scuola Lombardia, fotografando l’ultimo concorso straordinario “bis“. A fronte di 3.563 posti a bando, infatti, ci sono 7.751 aspiranti prof in una regione nella quale al suono della prima campanella suona da anni lo stesso ritornello: mancano i docenti, sono finiti pure i supplenti, è una professione che non vuol fare più nessuno. "Ma basta una sommaria ricognizione in merito alle singole classi di concorso e una comparazione tra domande presentate e posti banditi che balza immediatamente all’occhio l’allarmante dato riferito a più di quattromila lavoratori che insegnano da oltre tre anni e che rischiano di restare fuori", sottolinea Abele Parente, segretario generale Uil Scuola Lombardia. Non è prevista alcuna graduatoria a valle del concorso. Non ci sono “ripescaggi“. Spicca il dato dei 633 esuberi per italiano, storia e geografia alle scuole medie, nonostante sia proprio una delle aree più in sofferenza dove ogni scatta la caccia al supplente. Troppi candidati rispetto ai posti a tempo indeterminato per tecnologia - 659 docenti per 88 posti - come pure per musica, sempre alle medie: 520 professori la insegnano da almeno tre anni ma solo 49 di loro saranno stabilizzati. Tirando le somme, saranno 4.188 gli esclusi, indipendentemente dai risultati finali. Senza contare i precari che non partecipano più ai concorsi perché si sono arresi. "Se non si dovesse intervenire attraverso concreti provvedimenti normativi, rischiano di trovarsi privi di alcuna procedura abilitante o qualsiasi percorso che li possa accompagnare al ruolo, in barba alle vigenti disposizioni anche di carattere comunitario. Precari a vita", ricorda Parente. Perché le regole del reclutamento sono cambiate.
"È chiaro che si tratta di un dato che colpisce inesorabilmente la regione Lombardia, meta per eccellenza di molteplici categorie di personale scolastico precario – continua il sindacalista della Uil Scuola –. È necessario, che la politica avvii una fase di riflessione in merito ad ulteriori procedure da attivare, finalizzate a consentire agli aspiranti che non riusciranno a collocarsi in posizione utile, la possibilità di partecipare al percorso abilitante e allo stesso tempo rendere fruibili e non fini a se stesse le graduatorie concorsuali".
Capitolo a parte matematica e fisica: in questo caso, anche qualora tutti e 161 i candidati passassero il concorso, ci sono già 62 cattedre vacanti in Lombardia. Sono invece 342 gli esuberi per matematica e scienze (A028) e per la classe di concorso A026, sempre di matematica. "Però poi ci troviamo con una quantità di insegnanti senza titoli che insegnano matematica e ci si affida alle “Mad“, le messe a disposizione", scuote la testa Parenti. Altro capitolo dolente. "Perché in quel caso l’unico criterio è la discrezionalità – ricorda Abele Parente –. Sarebbero anche previste graduatorie per le Mad, ma ognuno chiama come vuole e diventa una giungla. Ogni anno ci lamentiamo della situazione insostenibile e a settembre continueremo a dire che siamo senza docenti, senza Dsga (dirigenti dei servizi generali e amministrativi), senza personale amministrativo e tecnico".