Al via l’Urban diabets, il fenomeno che mette in relazione il diabete di tipo 2 e le "cattive" abitudini della vita. Il Comune di Opera, che registra un’incidenza del diabete pari al 5.9%, ha giocato d’anticipo aderendo all’iniziativa "Milano Cities Changing Diabetes", un progetto che fa della lotta al diabete una questione culturale e sociale. Attraverso medici e specialisti delle più importanti università, gli enti coinvolti si impegnano ad analizzare i dati sulla salute, creando momenti di confronto con la cittadinanza e affrontando il problema da un punto di vista sistemico, promuovendo consapevolezza, stili di vita sani, agevolando percorsi a piedi e disincentivando l’uso dell’auto. Dal 2010 più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e questo numero è destinato ad aumentare. In Italia il 36% delle persone vive nelle 14 città metropolitane ed è necessario approntare nuovi strumenti e modelli di intervento che possano prevenire le malattie, in particolare la diffusione delle malattie croniche non trasmissibili, tra le quali, il diabete si sta rivelando la più rilevante e pericolosa. "Da qui - spiega l’assessore Sara Rossi - la necessità di considerare la salute, non solo come assenza di malattie, ma più in generale, come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e, nelle città, non più come un bene individuale, ma come “bene comune” che chiama tutti i cittadini all’etica e osservanza delle regole di convivenza civile, e comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco". Alla base ci sono: dieta equilibrata, povera di grassi e di zuccheri semplici, la promozione di un’attività fisica e la creazione di una rete assistenziale specialistica e territoriale.
Mas.Sag.