
Graffiti deturpano i muri del abbazia nel parco delle Basiliche
Milano – Bestemmie , di cui una tracciata in bianco a caratteri cubitali e perciò visibilissima, tre pentacoli di diverso colore (bianco, nero e giallo) e l’indicazione "pisciatoio" in azzurro ad aggiungere sfregio allo sfregio. Una carrellata blasfema realizzata a colpi di bombolette spray ha rovinato le mura posteriori della Basilica di San Lorenzo Maggiore, la cui origine risale a al periodo tra IV e V secolo, quando l’antica Mediolanum era residenza imperiale. La galleria oscena, che si scorge lungo il perimetro della basilica che si affaccia sul prato dell’ex Parco delle Basiliche in Ticinese, esiste già da qualche anno, ma si è ingrandita enormemente negli ultimi mesi, coprendo metri quadrati di marmi e mattoni che avevano resistito integri per più di 1.500 anni.
Così il monumento paleocristiano che non aveva ceduto all’assalto del tempo e al saccheggio dei barbari ha dovuto soccombere alla furia di vandali contemporanei che lo hanno deturpato anche con numeri, lettere, scarabocchi, trite banalità ("scemo chi legge"), risposte criminali all’inflazione ("al carovita rispondi col furto"), la "A" cerchiata di anarchia e l’acronimo "Acab" contro i poliziotti. Il writing "satanico" urta la sensibilità dei credenti così come di Esam Reims, un egiziano copto che si prende qualche attimo di relax su una panchina prima di attaccare il turno al ristorante Rugantino: "Perché mai prendersela con una chiesa? Ci vorrebbe rispetto", argomenta.
Le scritte oscene colpiscono non solo i fedeli di stretta osservanza: "Non c’è un messaggio “alternativo“ dietro queste parole, non è un atto di ribellione. È puro nichilismo grafico, il segnale di un vuoto dentro", la riflessione di Anna Giannasso, responsabile di Rossopomodoro di via delle Pioppette, locale a cui i vandali – per inciso – hanno rovinato di recente dei vasi con delle tag e strappato delle piante per puro sadismo. «Il problema degli imbrattamuri è che non è di facile soluzione: non penso che la Sovrintendenza autorizzi facilmente la costruzione di una cancellata attorno a mura così antiche. E d’altra parte cancellare le scritte è qualcosa di inutile: dopo due giorni il muro tornerebbe a essere uguale a prima, con la bomboletta è un attimo", ragiona Paolo Salzano, dipendente del pub East River di piazza Vetra.
"L’affronto alla chiesa, come alle attività della zona, non avviene solo con la vernice, ma anche trasformando ogni angolo in una toilette. Noi tutte le mattine dobbiamo lavare fuori con acqua e ammoniaca per cancellare gli odori. In via Pioppette di notte, quando siamo chiusi, succede di tutto, complice anche una luminosità pubblica scadente" denuncia Domenico Bastone, titolare dell’osteria Fiaschetto.