"Ero pieno di rabbia. “Fatevi i c... vostri“ ho urlato. Alle vittime di omofobia dico: siate forti e rimanete voi stesse, perché queste persone non vinceranno mai. E denunciate sempre". Ivano Cipollaro è stato insultato e colpito con un pugno da sconosciuti, sabato sera, perché camminava per strada mano nella mano con il suo compagno. Un’aggressione omofoba che gli ha causato un trauma cranico e sbalzi di pressione. "Segni non visibili. Ma il fatto è gravissimo e ho passato la notte in pronto soccorso. Non è accettabile questa violenza, siamo lontani dal mondo civile che desideriamo". Cipollaro, milanese di 45 anni, è infermiere all’ospedale San Carlo. Sabato sera ha finito il turno alle 21 e poi è andato a cena in un ristorante di sushi in piazza Miani, zona Barona.
Quando è scattata l’aggressione? "Dopo cena. Al ristorante è andato tutto benissimo, io e il mio compagno abbiamo passato un momento piacevole e rilassante. Ci siamo anche scattati un selfie al tavolo, contenti di essere insieme dopo una giornata molto impegnativa. Poi, verso mezzanotte, siamo tornati a casa a piedi. Camminavamo mano nella mano. A un certo punto, in via Santa Rita da Cascia, un gruppo di cinque uomini, italiani, tra i 30 e i 40 anni, ci ha visti. Uno di loro ha iniziato a insultarci: “Ma siete seri? Lo state facendo veramente? Fate schifo, siete dei fr... di m...”. Noi eravamo allibiti".
E come avete reagito? "Io ero pieno di rabbia, ho subito risposto che erano c... nostri. E quell’uomo ha continuato a inveire".
Poi è scattata l’aggressione? "Due del gruppo hanno provato a dividere me e colui che mi stava insultando, nel frattempo avvicinatosi minaccioso. Io pensavo che quei due volessero calmare le acque ma invece uno di loro mi ha sferrato un pugno in testa. Poi si sono dileguati".
Anche il suo compagno è stato colpito? “Fortunatamente no. Io però ero molto dolorante e sotto choc. Abbiamo subito chiamato il 112, è arrivata la polizia e pure un’ambulanza che mi ha trasportato all’ospedale San Paolo".
È la prima volta che le succede un fatto del genere? "Sì. Non ero mai stato vittima di un pestaggio. Ero però stato vittima di bullismo alle superiori".
Ha sporto denuncia? "Sì, in Questura: ho presentato denuncia contro ignoti”.
Sta ricevendo messaggi di solidarietà? "Tantissimi, al telefono e sui social. Ringrazio tutti. Per primo Luca Paladini (consigliere regionale del Patto civico, ndr) che ci sta supportando in tutti i modi e che ha raccontato l’accaduto, denunciando un clima sempre più violento e discriminatorio nei confronti della comunità Lgbt".