ANDREA GIANNI
Cronaca

Insulti e telefonate minatorie per il colore sgradito: l'hotel nero chiede i danni

Il Demidoff querela gli autori dei post ritenuti diffamatori: i soldi andranno alla lotta contro i tumori

L’hotel Demidoff ridipinto di nero è una storica struttura vicino a corso Buenos Aires

Milano, 25 aprile 2021 -  Insulti, appelli a boicottare l’hotel, accuse di aver "mazzettato la sprintendenza" e inviti al "linciaggio a furor di popolo". Commenti rimbalzati sui social network ma anche due telefonate in piena notte, con voce camuffata: "Vi incendiamo l’albergo". Potrebbe finire in Tribunale lo scontro innescato dalla discussa decisione di ridipingere completamente di nero la facciata dell’hotel Demidoff. Le due sorelle titolari della struttura tra le vie Aldrovandi e Plinio, vicino a corso Buenos Aires, hanno deciso infatti di querelare alcuni degli autori dei commenti più pesanti sul gruppo Fecebook “Residenti in via Gb Morgagni e dintorni Social street Milano“, sulla pagina Google dell’albergo e anche su Tripadvisor. Il loro legale, l’avvocato Piero Porciani, per ora ha scritto a tre milanesi che hanno pubblicato i post chiedendo a ognuno un risarcimento di 10mila euro, promettendo che parte della somma "verrà devoluta in beneficenza all’Istituto Nazionale dei Tumori". Fra i querelati anche Michele Sacerdoti, storico attivista milanese promotore della petizione su Change.org per chiedere al sindaco Giuseppe Sala di impedire "la tinteggiatura in nero antracite della facciata" dell’edificio in stile liberty progettato nel 1908 dall’architetto Egidio Corti. L’elenco dei post ritenuti offensivi e diffamatori, pubblicati da decine di utenti dei social, è lungo. "Ma che è sto stupro? Mai visto un orrore più grande", scrive una donna su Facebook; Poi: "Dovete fallire"; "Criminali, mi viene da piangere"; "Fascisti che vogliono celebrare il centenario?"; Uno invita a "fustigare in piazza", un altro rincara la dose: "Se l’autore non può essere perseguito legalmente andrebbe linciato a furor di popolo". Parole sulla rete che però, come emerge dalle querele presentate alla Questura di Milano, hanno assunto un risvolto più inquietante.

Le sorelle titolari della Plinius Seconda, società che gestisce il Demidoff, riferiscono infatti che lo scorso 15 aprile la figlia di una delle due, dipendente della struttura, ha ricevuto sul telefono cellulare, attorno all’una di notte, la telefonata di una persona sconosciuta che, con voce camuffata, ha minacciato di "incendiare l’albergo". Spaventata, la donna ha chiamato le forze dell’ordine e dalla denuncia, in questo caso per minacce, emerge che la polizia quella notte ha effettuato un sopralluogo davanti all’albergo per accertare eventuali danni. Poi gli agenti sono andati a casa sua per tranquillizzarla. "Dopo circa mezz’ora riceveva una telefonata dello stesso tenore – si legge nella denuncia – sempre con voce camuffata". L’avvocato Porciani sottolinea che "un imprenditore deve poter scegliere il colore della propria attività, sempre che non sia sottoposta a vincoli". "Le minacce sono intollerabili e l’autorità giudiziaria deve prendere provvedimenti seri – conclude – va benissimo il diritto di critica ma non l’incitazione a compiere gesti violenti".