Milano – "A Milano la qualità della vita si è schiantata al suolo negli ultimi anni". È l’attacco sui social dallo scrittore Jonathan Bazzi che ha affidato la sua riflessione a una storia su Instagram dopo che ieri in strada con il compagno ha avuto l’ennesimo "incontro indesiderato", in viale Tunisia. "Ero con il mio ragazzo. All’improvviso un uomo sui 40 anni, uscendo da un portone in stato alterato, ha iniziato a gridare insulti omofobi contro di noi". Sempre più aggressivo, finché la coppia si è allontanata. Non è la prima volta.
"L’anno scorso, quando il mio ragazzo stava cercando di recuperare un’auto a noleggio, una persona ha provato a entrare in macchina". L’autore di “Febbre“, finalista al Premio Strega, ha affrontato non solo il tema della sicurezza in strada, ma anche del costo eccessivo di case e trasporti. "È impossibile trovare una casa (o una stanza) a prezzi sostenibili, donne e membri della comunità LGBTQ+ hanno paura a girare per strada e i mezzi pubblici hanno tempi di attesa indegni (nonostante il biglietto costi sempre più)", ha osservato lo scrittore su Instagram.
E rincarato la dose: "In questo scenario in cui è difficile immaginare un futuro, figurarsi metter su famiglia, la priorità del sindaco oggi è quella di vantarsi dei nuovi trappoloni meccanici introdotti come tornelli in metrò. Ha senso in effetti saltare i tornelli, non sono certo i padroni di questa metropoli implosa, in cui per affittare un bilocale, un normale stipendio non è più sufficiente. Qualcuno dice che non dovremmo alimentare il lamento collettivo contro Milano per non finire in mano alla destra, ma cos’ha ormai di inclusivo e anticlassista questa città?". E ancora: "La trovo ripiegata senza coraggio né visione sul culto claustrofobico di se stessa".