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Odio online contro Liliana Segre: il gip ordina nuove indagini (c’è anche un politico). Archiviato Chef Rubio

Nel provvedimento viene disposta l’iscrizione nel registro delle notizie di reato per nove persone e l’identificazione di altri 86 account. Disposta anche l’imputazione coatta per altri sette soggetti

La senatrice a vita Liliana Segre

La senatrice a vita Liliana Segre

Milano, 28 aprile 2025 – Insulti e attacchi antisemiti sui social nei confronti di Liliana Segre: l’inchiesta deve proseguire. Viene archiviata, invece, la posizione di Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, popolare personaggio tv contro il quale la stessa senatrice a vita aveva sporto denuncia.

La decisione

Il gip di Milano Alberto Carboni ha accolto gran parte dell’istanza avanzata da Segre, tramite l’avvocato Vincenzo Saponara. La sopravvissuta ad Auschwitz, il campo di concentramento in cui fu deportata all’età di 13 anni nel 1944, aveva chiesto che proseguisse il procedimento per diffamazione, aggravata dall’odio razziale.

Il giudice ha ordinato alla Procura di identificare con nuovi accertamenti 86 account. Non solo. Ha ordinato l'iscrizione di nove persone che non erano state indagate e l'imputazione coatta per altre sette. La procura aveva chiesto l'archiviazione per 17 posizioni. In dieci, quindi, compreso Chef Rubio, escono dal procedimento. Le loro affermazioni, seppure fortemente avverse, rientrerebbero nell’alveo del diritto di critica.

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Gabriele Rubini, in arte chef Rubio

Fra i nuovi indagati, i soggetti per cui è stata ordinata l’iscrizione nel registro delle notizie di reato, c’è anche un politico, Nicola Barreca, che nel 2023 figurava come segretario cittadino della Lega a Reggio Calabria.

Inoltre, lo stesso giudice ha ordinato che "siano svolte nuove indagini (richiesta di acquisizione dati telematici, accertamenti Osint e sui dati personali presenti nei profili social) volte a identificare i seguenti profili social" e ne elenca 86 in totale.

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Gli attacchi

"Nel 90 per cento dei casi gli insulti che riceve sono nazisti, è questo il punto, non sono insulti alla sua veneranda età o alle sue posizioni politiche, ma sono insulti nazisti", aveva spiegato l'avvocato Vicenzo Saponara, legale della senatrice a vita e sopravvissuta alla Shoah.

L’avvocato il 27 marzo aveva discusso davanti al gip l'opposizione alla richiesta del pm Rossato di archiviare la posizione di 17 presunti hater della senatrice. Opposizione che c'era stata anche sull'istanza che riguardava altre aggressioni verbali sui social, contestate "a ignoti", perché non identificati dal pm.

Il pm a gennaio aveva chiuso le indagini per la richiesta di rinvio a giudizio solo nei confronti di dodici persone, tra cui No vax e Pro Pal, anche residenti all'estero, accusate di diffamazione e minacce online, con l'aggravante della discriminazione dell'odio razziale. Il legale Vincenzo Saponara aveva depositato al gip una tabella contenente 246 account social e i relativi insulti e offese rivolti alla sopravvissuta alla Shoah.