Milano, 7 gennaio 2025 – La possibilità di un’intesa fra governo italiano e SpaceX-Starlink, l’azienda di Elon Musk, per la fornitura di servizi di telecomunicazione sicuri ha fatto rumore. Palazzo Chigi, con una nota ufficiale, ha smentito la firma su un contratto da 1,5 miliardi di euro, parlando di “normali interlocuzioni” con l’azienda. Si vedrà. Di certo c’è che la Lombardia potrebbe fare da apripista a eventuali accordi fra il tycoon amico di Donald Trump e le istituzioni pubbliche.
Le trattative
Sono due, distinti e diversi, i dossier che interessano Starlink, la società che fa capo ad Elon Musk e su cui l'Italia, come altri paesi in Europa, sta lavorando. È in via di pubblicazione da parte di Aria (l'azienda regionale per l'innovazione e gli acquisti) un bando, per il quale la Lombardia farà da apripista, da 6,5 milioni di euro per usare, in modo complementare alla fibra, le connessioni satellitari.
La pubblicazione del bando è slittata di un paio di giorni: sarebbe dovuta essere promossa oggi sulle piattaforme della Regione, ma per il testo bisognerà aspettare giovedì 9 gennaio. Secondo quanto si apprende, i tecnici starebbero verificando che il bando sia in linea con il nuovo codice degli appalti o se siano necessaria ulteriori modifiche prima della pubblicazione.
Il Dipartimento per l'innovazione e la trasformazione digitale che fa capo al sottosegretario Alessio Butti mette sul piatto 5 milioni e 1,5 milioni saranno messi a disposizione dalla Regione, per un totale di 6,5 milioni.
Non solo Musk
Non è detto che ad aggiudicarsi la commessa sia per forza la società del fondatore di Tesla. Ci si aspetta che la società di Musk partecipi ma sono tante le aziende che forniscono soluzioni simili. Tra gli operatori più noti ci sono Viasat, le australiane NBN Sky Muster e Telstra, la canadese TeleSat, la lussemburghese SES SA, OneWeb dell'inglese Eutelsat, Project Kuiper di Amazon, l'inglese EchoStar Mobile e l'araba Thuraya.
Se dal progetto pilota arriverà un feedback positivo potrebbero seguire altre regioni, verosimilmente una al centro e una al sud ma - questo è stato già chiarito - in questo momento la connessione via satellite non sostituisce ne può competere a livello di prestazioni con quella in fibra (i satelliti più forti, peraltro soggetti alle condizioni atmosferiche, garantiscono al massimo 150 mega in download contro 1 giga della fibra). Non è quindi in discussione il ruolo e il compito che hanno Open Fiber e Fibercop nella copertura delle aree bianche e grigie.
I dubbi dell’opposizione
Il Pd ha espresso dubbi sull’operazione. Il gruppo regionale Dem chiederà di convocare in audizione Aria Spa e la giunta regionale sul bando, per l'utilizzo delle reti satellitari per la connessione delle aree non raggiunte dalla connettività veloce via cavo. Il perché lo spiega il capogruppo Pierfrancesco Majorino: "sono passate poche ore dalle notizie di un accordo miliardario per l'utilizzo della rete satellitare Starlink, smentite goffamente da Palazzo Chigi ma confermate dal vicepremier Salvini e dallo stesso Elon Musk, e Regione Lombardia annuncia un bando che sembra disegnato sulla società del sodale di Donald Trump. Vogliamo vederci chiaro. La connessione nelle zone non coperte è fondamentale, ma dovrebbe essere garantita dal pubblico, principalmente con la fibra, che è la tecnologia più affidabile e performante”.
La destra, invece, attacca Majorini, “sembra non vedere l'ora di buttarsi tra le braccia di una società privata, cosa peraltro già vista da queste parti per la sanità, e di farlo con Elon Musk, un personaggio che mischia pericolosamente gli affari con un ruolo politico e istituzionale, permettendosi pesanti ingerenze nella vita pubblica del nostro e di altri Paesi europei. Pretendiamo chiarezza".