Milano – Tra i fuochi di mille polemiche, Regione Lombardia ha pubblicato il bando da 6,5 milioni di euro per dotare le aree periferiche e montane del suo territorio di connessione internet satellitare. La procedura sarà gestita dall’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti (Aria) e tra le aziende che si preparano a concorrere per ottenere il contratto ci sarà sicuramente anche la società Starlink-Space X, guidata da Elon Musk, fondatore di Tesla vicinissimo al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nonché uomo più ricco del mondo.
La battaglia politica
Nei giorni scorsi, l’ipotesi di un presunto accordo tra il governo italiano e Starlink per la fornitura di servizi di telecomunicazione aveva fatto insorgere le opposizioni e numerosi esperti per il rischio di legare le infrastrutture digitali nazionali – e quindi tutti i dati veicolati attraverso di esse – a un uomo che fa parte del governo di una potenza straniera, benché amica, come gli Stati Uniti. Le procedure e lo svolgimento del bando lombardo saranno pertanto tenute sotto stretta osservazione politica, con la minoranza in Consiglio regionale che ha già espresso perplessità sulla possibilità di affidare il servizio all’azienda di Musk (benché nulla vieta che il bando sia vinto da una delle altre aziende che si metteranno in gara).
"Regione Lombardia annuncia un bando che sembra disegnato sulla società del sodale di Donald Trump”, ha dichiarato il capogruppo del Partito democratico Pierfrancesco Majorino. In questo modo, la destra – continua – “sembra non vedere l’ora di buttarsi tra le braccia di una società privata, cosa peraltro già vista da queste parti per la sanità, e di farlo con Elon Musk, un personaggio che mischia pericolosamente gli affari con un ruolo politico e istituzionale, permettendosi pesanti ingerenze nella vita pubblica del nostro e di altri Paesi europei”.
Come funziona il bando
Aria, in qualità di soggetto attuatore di secondo livello della procedura, dovrà selezionare i fornitori ai quali affidare lo sviluppo della sperimentazione per usare, in modo complementare alla fibra (cioè i cavi che passano sotto terra), le connessioni satellitari. Dovrà supervisionare l’avanzamento dei contratti, curando l’implementazione delle infrastrutture dei siti presso i quali sarà effettuata la sperimentazione e, infine, dovrà valutare i livelli di performance raggiunto.
La gara è una procedura aperta, multilotto, suddivisa in due lotti omogenei, su base geografica. Il “Lotto 1” riguarderà le province di Sondrio, Como, Bergamo, Varese, Lecco, Brescia, Monza e Brianza, mentre il “Lotto 2” includerà quelle di Milano, Pavia, Cremona, Lodi, Mantova.
Le prestazioni contrattuali avranno una durata massima di 24 mesi. Le attività di fornitura, posa in opera e connettività avranno invece una durata di 4 mesi, eventualmente prorogabili di ulteriori 4 mesi. La sperimentazione prevede un finanziamento pari a 5 milioni di euro, per la quota di competenza del Governo, più altri 1,5 milioni da parte di Regione Lombardia.
“Superare il digital divide”
“L’accesso a siti e servizi digitali di qualità è un diritto da garantire a tutte le persone che desiderano farne uso”, ha dichiarato Marco Ambrosini, presidente di Aria. “L’obiettivo di Aria e Regione Lombardia, in stretta sinergia con il Dipartimento per la trasformazione digitale, è superare la realtà del digital divide”.
Un passaggio importante “che ha l’obiettivo di aumentare la connessione ad alte prestazioni nei territori, penso alla fascia alpina lombarda, dove è ancora difficile connettere alla rete migliaia di utenti. Un’occasione strategica per la Regione Lombardia che ha l'obiettivo di fornire una copertura globale nelle aree rurali e remote, dove la connettività Internet è spesso inaffidabile o inesistente”, ha detto il direttore generale di Aria, Lorenzo Gubian.