ANDREAGIORGIO GIANNI
Cronaca

Pugno duro del Governo su minori e baby gang. Don Rigoldi: “Punire di più? Idea vecchia e fallimentare”

Lo storico cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano: “In carcere non ci sono più posti e le comunità chiudono. Bisogna andare alle radici del disagio"

Il fondatore di Comunità Nuova don Gino Rigoldi, 83 anni

Milano – Sarà più facile per i minorenni finire in carcere: nel dl approvato dal Consiglio dei ministri, sulla scia dei fatti di Caivano e Palermo, tra le altre misure si abbassa infatti da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare. Nel testo non c’è invece l’abbassamento dell’età per l’imputabilità. Il Daspo urbano, inoltre, sarà applicabile già dai 14 anni, con l’obiettivo di allontanare le baby gang dalle zone dove sono stati commessi i reati. Nel decreto si introduce anche “un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l’arresto in flagranza del minore”, oltre all’ammonimento per chi commette atti di bullismo.

Anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, mercoledì, si era espresso a favore di una linea più dura contro i ragazzi che delinquono e contro le baby-gang: "C’è un disagio significativo che va fronteggiato e che non avevamo in questa misura fino a pochi anni fa”. Sala aveva inoltre ribadito la difficoltà per Milano di affrontare gli arrivi di migliaia di minorenni non accompagnati.

"L’idea di risolvere i problemi punendo di più è stupida, vecchia e in definitiva fallimentare. Capisco le logiche politiche ma quando si fanno certi ragionamenti bisogna guardare la realtà. Non è buonismo ma buon senso". Don Gino Rigoldi, 83 anni, fondatore di Comunità Nuova e storico cappellano del carcere minorile Beccaria, ha trascorso la vita al fianco dei ragazzi difficili. Un giorno dopo l’altro a contatto con baby gang e giovanissimi autori di reati, al centro del nuovo “pacchetto sicurezza”.

Don Rigoldi, la stretta è presentata come una reazione di fronte al problema della criminalità giovanile. Sono misure utili?

"Questa legge è stata stimolata da episodi accaduti in luoghi dove la povertà è clamorosa, dove famiglie e scuola sono in gravissima difficoltà, dove lo Stato è assente. Pensare di ridurre la criminalità solo punendo i più giovani, senza andare alla radici, è un fallimento in partenza. Poi è logico che chi commette reati va bloccato e rieducato".

I minorenni potrebbero finire in carcere più facilmente. Che cosa succederà?

"In Italia ci sono 530 posti nelle carceri minorili, e sono tutti occupati. Dove verranno collocati i ragazzi? Forse chi fa le leggi non ha presente questa situazione. Ogni volta che qualcuno finisce di scontare la sua pena al Beccaria mi chiedo dove andrà a finire, da chi verrà seguito. E non riesco a dormire la notte. In più di mezzo secolo di attività nelle carceri sarò entrato in contatto con 40-50mila giovani. La maggior parte li ho persi. Qualcuno siamo riusciti a recuperarlo e questa, per me, è la gioia più grande. La prevenzione serve proprio per evitare che un ragazzo arrivi a compiere reati, invece si pensa solo alla repressione. Si continua a parlare di sicurezza e intanto le comunità per minori chiudono, nelle carceri c’è sempre meno personale".

Anche il sindaco Sala si è espresso per una linea più dura contro contro le baby gang.

"Sono convinto che anche Sala sia consapevole che punire e reprimere non serva a nulla. Al sindaco avremmo tante cose da dire, tante proposte per intervenire su situazioni che sono ben note al Comune. Rispetto ad altre città a Milano le zone difficili, come Corvetto o pizza Selinunte, si contano sulle dita di una mano. Basterebbe concentrare su queste interventi e progetti, ma serve una volontà politica".

Milano è una città insicura?

"Milano è la città più sicura che conosca, e lo dicono anche i dati. Poi ci sono episodi che finiscono sotto i riflettori, come le rapine subite da personaggi famosi, e si riapre il dibattito sulla sicurezza. Ma la situazione di Milano non è paragonabile a quella di altre città".

Secondo la sua esperienza, è aumentato il disagio giovanile?

"Ho a che fare con ragazzini di 12 o 14 anni che non sanno dove andare a dormire la notte. Il problema dei minori non accompagnati è sottovalutato, perché se non viene data loro una prospettiva finiscono per delinquere. Ma i problemi sono aumentati anche in contesti non disagiati. Gli adulti sono scomparsi, bambini e adolescenti sono sempre più abbandonati, e questa situazione genera rabbia e violenza".