NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, intervista al prefetto Saccone: "Giovani e stazione Centrale, più sicurezza"

Dalle violenze dell'ultimo dell'anno 2022 all'evasione dal Beccaria: "L'obiettivo è restituire speranza e luoghi ai giovani"

Renato Saccone

Il 2022 sta per andare in archivio. Un anno iniziato nel peggiore dei modi con le violenze di Capodanno in piazza Duomo e terminato con la maxi evasione dal carcere minorile Beccaria. Due eventi uniti da un unico filo rosso: la questione giovanile. Un tema estremamente complesso da analizzare. Un poliedro dalle mille sfaccettature, che per il prefetto Renato Saccone si interseca con una serie molto ampia di problematiche e che per questo necessita di un approccio multidisciplinare. Con un obiettivo dichiarato: "Dobbiamo lavorare per far sì che i ragazzi tornino ad avere una prospettiva e che possano guardare ai propri spazi e realizzarsi", spiega il numero uno di Palazzo Diotti. Che quegli spazi li vuole creare (o ri-creare) anche e soprattutto nei luoghi (o non-luoghi) dov’è difficile immaginare un futuro, ai margini di una metropoli che si è rimessa a correre dopo la pandemia.

Così come ha intenzione di preservare sempre di più e meglio altri spazi, quelli che tutti i giorni vengono frequentati da centinaia di migliaia di persone, che siano pendolari o turisti: a cominciare dalla Stazione Centrale e dall’area che la circonda. L’approccio è sempre lo stesso che sta segnando dal 30 ottobre 2018 l’esperienza di Saccone in corso Monforte: fare squadra tra istituzioni e affrontare i nodi in maniera sinergica, facendosi carico delle fragilità e distinguendo "chi ha interesse al perdurare di una situazione illecita da chi ha diritto a uscire dall’illegalità". Un metodo di lavoro che più volte è stato definito "modello Milano" e che ha consentito nell’ordine: di sradicare i pusher dall’ormai ex fortino del boschetto di Rogoredo ("Non abbiamo vinto la guerra contro il consumo di droga, ma abbiamo restituito un patrimonio"); di chiudere dopo un quarto di secolo l’insediamento abusivo di Vaiano Valle con i suoi traffici illeciti; di liberare una volta per tutte gli stabili di via Bolla per consentire all’Aler di avviare i profondi lavori di ristrutturazione del complesso immobiliare; di ridurre il numero di occupazioni abusive dalle 4.500 di inizio 2019 alle 3.600 di oggi.

Prefetto Saccone, quali sono le priorità del 2023?

"Siamo spesso costretti a inseguire le emergenze, ma bisogna avere la lucidità di inserire le azioni in strategie di lungo periodo per avere risultati duraturi, come accaduto per ex Macelli, Vaiano Valle e via Bolla: non c’è niente di peggio che fare una grande operazione e lasciare tutto abbandonato. Prima di agire, serve una prospettiva di valorizzazione del bene, così che alla messa in sicurezza segua immediatamente l’inizio del progetto definitivo. In questi anni, abbiamo liberato 900 alloggi di edilizia popolare, e questa riduzione non ha mai comportato problemi di ordine pubblico perché ci siamo occupati delle vere fragilità. Abbiamo fatto passare il concetto che rispettare le regole non è solo un dovere, ma paga anche. In quest’ottica, il 2023 sarà l’anno del Quadrilatero di San Siro, tutta l’area che ruota attorno a piazzale Selinunte. Tre giorni fa, è stato approvato un progetto finanziato con fondi europei che coinvolge anche le università Bicocca, Bocconi e Politecnico: vogliamo dare sostegno alla rete culturale e alle associazioni e recuperare le relazioni intergenerazionali".

A proposito di relazioni intergenerazionali, quel quartiere ha fatto emergere più di altri la questione giovanile, deflagrata nell’aprile 2021 con la rivolta contro le forze dell’ordine dei 300 ragazzi richiamati in strada dai trapper Neima Ezza e Baby Gang per girare un videoclip in piena pandemia.

"La questione giovanile si declina in tanti modi: l’aggressività, l’isolamento, la mancanza di fiducia nelle prospettive. Si incrocia con la dispersione scolastica e con il mondo dei Neet ( i ragazzi di età compresa tra 15 e 29 anni non inseriti in un percorso di istruzione o formazione professionale e senza un’occupazione stabile, ndr ). È proprio su questo che dobbiamo lavorare, anche per fornire a una città sana una forza lavoro sana e combattere la concorrenza sleale generata dal sommerso. È fondamentale la prospettiva di un lavoro dignitoso, con tutti i diritti garantiti, anche per conquistare l’autonomia. Proprio a San Siro si incrociano la concentrazione di occupazioni abusive e le limitazioni alle aspettative dei giovani, attraverso scorciatoie che non fanno altro che alimentare la rabbia sociale. Lì, come in altri contesti come quello di via Gola, la condizione di precarietà diventa un limite: noi siamo chiamati a essere sempre più efficaci negli sgomberi in flagranza e nelle assegnazioni tempestive, per garantire percorsi di reale integrazione. Nel piano per San Siro rientra anche l’istituzione del distretto di polizia del Municipio 7 in via Newton per dare un importante punto di riferimento ai cittadini: ormai non è solo un’ipotesi di lavoro, ma un progetto molto concreto, già approvato, grazie alle scelte dell’amministrazione comunale e alla collaborazione dell’Aler".

Nel recente incontro al Viminale tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e i sindaci di Milano, Roma e Napoli, si è parlato dei problemi comuni alle tre grandi aree metropolitane e in particolare delle stazioni ferroviarie.

"Ci saranno passi immediati già nelle prossime settimane. A Milano, l’attenzione sarà concentrata sì sulla Centrale, ma in generale sulla città in movimento: ogni giorno, 320mila persone passano per lo scalo ferroviario più importante della metropoli, e ovviamente numeri del genere creano maggiore vulnerabilità".

Da anni, ormai, il trend dei reati in città è in costante calo, anche se quelli di strada, che contribuiscono a influenzare in modo negativo la percezione di sicurezza, sono in aumento.

"Nel 2022, abbiamo riscontrato un incremento dei reati predatori, a fronte di un minimo storico di reati gravi e furti in appartamento. Spesso queste aggressioni sono opera di gruppi “fluidi” di giovani e giovanissimi che dimostrano un’aggressività sproporzionata rispetto al bottino, che sia uno smartphone o una collanina. È un tema su cui ci dobbiamo misurare, aumentando il controllo del territorio e privilegiando la rapidità di intervento ai presìdi fissi".

Una recente inchiesta della Dia, che ha portato al sequestro di otto campi di padel, ha riacceso ancora una volta i riflettori sugli appetiti della ’ndrangheta nell’economia legale.

"A febbraio andrà a regime la piattaforma informatica che ci consentirà di analizzare tutti gli alert in arrivo dal territorio: saremo ancora più incisivi nei controlli sugli esercizi pubblici. E nell’ultimo periodo l’autorità giudiziaria ci ha fornito materiale per intervenire su alcuni locali con le interdittive antimafia. In parallelo, continueremo a monitorare con estrema attenzione i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e importanti interventi privati, da Mind agli scali ferroviari".

Il giorno di Natale, sette giovani detenuti sono evasi dal carcere Beccaria, facendo emergere una serie di lacune già evidenti da tempo.

"Le misure di sicurezza esterne sono già state approntate. Ora c’è un’altra priorità: concludere i lavori in corso da tempo, per creare una decisiva precondizione di sicurezza e di percorsi rieducativi".

Chiudiamo con la notte di Capodanno. Stasera, come l’anno scorso, non ci sono eventi in programma in piazza Duomo, ma avete comunque predisposto un piano di controlli per evitare che si ripeta quello che è accaduto dodici mesi fa.

"Abbiamo predisposto una serie di misure per far sì che chi deciderà di trascorrere il Capodanno nel luogo più importante della città possa farlo in totale sicurezza, mantenendo saldo il senso della festa. Dopotutto, la festa si fa in compagnia. Ed essere insieme ai propri amici è di per sé un elemento di rassicurazione".